” L’ILLUMINISMO MIO E TUO (Carteggio 1953-1985)- ITALO CALVINO LEONARDO SCIASCIA (MONDADORI)- 28.11.2023
28 Novembre 2023” TIGRI CONTRO TIGRI”-RACCONTI FINALISTI PREMIOTOSCANAINGIALLO.IT A CURA LUIGI NOCENTINI LUIGI PACHI DELOS AL PREMIO TOSCANAINGIALLO- A CURA DI LUCIO NOCENTINI LUIGI PACHI- DELOS DIGITAL LUIGI PACHI.DELOES
5 Dicembre 2023E’cominciata la guerra in Europa, in Italia c’è ancora chi spera non arrivi.Siamo alla vigilia di Natale, la più bella
delle feste,si mangia, si beve, si sta con le persone care e si mettono al bando i pensieri tristi, ma chi è solo certo non passerà un bel Natale.
La solitudine può anche essere imposta, magari perché ti considerano un diverso, non sai parlare, ami persone del tuo
sesso, sei di un’altra razza.
Viene uccisa Erminia Cascetta, bella e piena di vita, il commissario Ricciardi e il brigadiere Mione indagan o, si dice che avesse troppa voglia di vivere…ma intanto i due poliziotti, tra problemi personali e pensieri sulla solitudine indagano…
Torna Ricciardi ed è sempre una festa, anche se è pur sempre una storia venata da un fondo di malinconia. In SOLEDAD
MAURIZIO DE GIOVANNI ci parla di solitudine, è il 1939l’Italia sta per vivere l’ultimo Natale di pace, quando un brutale omicidio sconvolgerà la città e….distrarrà Ricciardi e il fido Maione per loro ben più pressanti.§Il commissario vive tempi lontani da noi, forse proprio per questo ci piace di più, ma la malinconia,la solitudine
le buone maniere non hanno tempo, sono temi universali.
Con SOLEDAD, una nuova storia del commissario Ricciardi, subito si entra nerl clima di attesa, l’ara che si respira
è greve e minacciosa,, un’attesa che incombe sempre più, la guerra del resto è più che una minaccia , la retorica
fascista è sempre più evidente.Casa Maione vede uno dei fratelli scosso dai pruriti della crescita e si sente realizzato tra le nuove conoscenze fasciste.Intanto matura il dramma di Ricciardi che nell’amore che riversa sulla
piccola Marta trova sollievo nell’angoscia che lo pervade per il ricordo di Enrica. Z
Anche le sue “voci” sembrano tornare a manifestarsi, ma importante è che questa atmosfera di malinconia non gravi sulla bambina a cui pensano Bianca e il nonno.Ma la vita, anzi la morte ,urgono, in un ntico palazzo, dove al piano nobile è stata assassinata una bella donna, ancora giovane e vogliosa di vivere.Nella stanza accanto, in un letto pieno di escrementi vegeta una vecchia invalida che mugola e si dispera, è la madre della morta.§
Il commissario ha sempre una visone molto netta delle cose del mondo, questa sua sensibilità lo porta a ciò e lo rende particolarmente caro e ben accetto a tutti ,ha sempre avuto il mito del buon ragazzo,e la nomea del “Giusto”
tutti partecipano e considerano la sua amarezza di fondo, ma capiscono veramente i tempi difficili che stanno vivendo. Ill suo amico Modo, il medico legale, uno dichiaratamente antifascista, gli chiede beffardamente se bastano le parole e la promessa grandezza dell’Impero a sfamare la gente.
Ricciardi è sempre stato circondato da donne,Enrica,Bianca,Lina, Rosa, Nelide, Bambinella, infine Marta che è rimasta la cosa più bella della sua vita. Certamente la vita va avanti, lui è molto stimato anche professionalmente, il lavoro lo realizza. Ma ,ripetiamo.i tempi sono difficili per tutti.
Maione ha problemi con il figlio minore e sarà Bambinella a svelargli una dura realtà. Il dottor Modo vede spie fasciste ovunque, il vicequestore Garzo, suo insopportabile superiore, vive giorni di terrore, la moglie è ebrea. e in un impeto di generosità avvisa Ricciardi che anche lui è in pericolo, i genitori della moglie e anche la piccola
Marta sono ebrei e quindi passibili di pene.
SOLEDAD ci tratteggia un’epoca, l’atmosfera è di attesa,si sente che deve accadere qualcosa e MAURIZIO DE GIOVANNI con la consueta abilità nell’usare la letteratura, il genere, i personaggi amati dalla grande platea dei suoi lettori,ci racconta sì una storia ma principalmente ci racconta un’epoca.
Ricciardi intanto si deve occupare dell’assassinio della ragazza, una tipa sicura di se, attaccata alla vita, desiderosa di vivere al meglio, senza troppi scrupoli, certo,incurante dei pettegolezzi, amante della bella vita,
dei bei vestiti, pur se non figurava che lavorasse. Risultava che ci fosse un uomo e che le assicurasse la bella vita, ma poi era comparso un altro uomo e la sua vita era cambiata.
Il brigadiere, sollecitato dalle mezze allusioni della moglie e messo al corrente da Bambinella, deve per un attimo abbandonare Ricciardi e pensare al bene dei suoi figli. E perfino Nelide fa scoprire di avere un’anima che pulsa….
Ma il vero protagonista resta lui, Ricciardi, che nel prendere coscienza che dovrà decidersi a agire per salvare tutti coloro che lui ama e che lo amano, Marta in testa,dovrà squarciare quel velo che ha sempre racchiuso la sua vita di uomo impareggiabile e amato da tutti, ma sempre taciturno e quasi refrattario ai rapporti umani.
E così passiamo dalla soluzione del caso di Erminia. un’altra che, in un modo o in un altro, aveva cercato di porre
un rimedio alla sua solitudine con il matrimonio con Enrica, e una volta che era venuta a mancare, continuerà a lottare per dare un senso anche alla sua vita. Molto bello è anche lo spunto per il titolo, SOLEDAD. che è anche il
titolo di una canzone del 1834, musicata da Carlos Galdel “A chi dovrebbe tornare non puo’ tornare Se ne è andato
per sempre Scrive l’attesa della morte della sua morte, non un amore perduto che non c’è speranza “.
se c’è la morte”:
Solitudine e morte sono sempre al centro della storia, elementi del resto al centro di quel che avveniva in quel lontano 1939.
E con Ricciardi che assapora “Il fatto”, ovvero come sempre coglie le ultime parole della persona che sta per morire. E’ la sua maledizione, ma anche il suo pass-partout verso la verità.
Racconto intgrigante e interessante, scritto con grande maestria, con un’ ansia e uno scoramento che ci scandiscono il tempo_E la sofferenza che prima o poi prenderà tutti, i tempi sono quelli che sono. E se le pene d’amore non mancano mai. Un’atmosfera di malinconia e scoramento che non manca di colpire chi legge.
GIUSEPPE PREVITI