” GRAZIE GRAZIANO”- UN TRIBUTO IN GIALLO A GRAZIANO BRASCHI- AA.VVSS a cura di Alberto Eva- Carmignani editrice
6 Novembre 2016L’ALTRO CAPO DEL FILO – DI ANDREA CAMILLERI- SELLERIO
8 Novembre 2016Tre giovani donne capitano in una cittadina della riviera adriatica, cercano una casa da prendere in affitto ma i prezzi
paiono loro proibitivi e alla fine decidono, pur se è la prima volta che si incontrano, di fare gruppo e cercare una casa
che le soddisfi tutte e tre. Trovano così una villetta decadente e mal tenuta ma che sembra sia adatta al caso loro.
Purtroppo ignorano che questa casa cela dei misteri assai inquietanti, anche se poi appena ne cominciano a prendere
possesso una serie di cigolii, rumori strani, suoni di voci, sinistre presenze che sembra si aggirino per le stanze dovreb-
bero insospettirle. Si saprà poi che sono i personaggi che hanno abitato la villa tanti anni prima, a cominciare da un
esoterista che cercava una radio che poteva captare le voci degli oltrepassati. Insieme a lui abitavano la villa una pittri-
ce fanatica dell’occulto, scomparsa insieme ai suoi quadri, come è scomparsa pure una terza donna, la padrona di casa,
che aveva fama di essere una negromante e una medium.
Ebbbene, le loro ombre sembrano aggirarsi tra le stanze terrorizzando le ragazze. Tutta la casa sembra pervasa dagli
spiriti né le informazioni che ricevono dai vicini sul passato della villa le tranquillizzano, un vecchio esorcista da loro
interpellato parla di manifestazioni diaboliche.
Una serie di delitti sconvolge ulteriormente le loro vite, con un’atmosfera sempre più pesante, e non si sa più se si tratta
di coincidenze o se qualcuno ce l’ha effettivamente con loro.
Un rasoio dal manico di avorio sembra lo spietato strumento usato per regolare la vicenda, ma la domanda che ci si pone
è cosa scateni questa furia omicida, segreti del passato o, più banalmente, storie di cuore di questi giorni ?
Enrico Luceri e Sabina Marchesi hanno scritto a quattro mani Solo dopo il crepuscolo, un romanzo che forse è riduttivo
etichettare solo come giallo, piuttosto alla trama gialla si associano sempre più scopertamente atmosfere horror e goti-
gheggianti che ispirano quest’opera e vogliono anche essere un omaggio al cinema italiano di genre e a tanti dei suoi
insuparabili Maestri, in primis Dario Argento e Pupi Avati.
In una località balneare dell’ Adriatico si incontrano casualmente, o almeno così pare, tre ragazze che cercano una casa
da affittare e decidono di farlo insieme per dividere le spese. Tutte sembrano nascondere un passato cui si riferiscono
solo con brevi frasi, la loro scelta andrà su un villino malmesso e abbandonato, se ne innamorano a porima vista e deci-
dono di trasformarlo nella loro dimora ideale. Convincono il proprietario, figura assai strana e ambigua,a cederlo loro
e si mettono di gran lena a recuperare la casa. Ma via via che procedono i lavori le cose si complicano, simboli arcani,
piastrelle e muri dagli strani colori, una grande incomprensibile umidità, un impianto elettrico che fa i capricci,un topo>
morto.E poi via via che il giorno si spegne rumori notturni, voci lontane, lampadine che si spengono, sedie a dondolo
che si muovono, ante di armadi che si aprono. E tutto questo si accentua dopo il crepuscolo. Le tre ragazze sempre più
impaurite cominciano a indagare sul passato della villa, e si ritorna agli antichi abitanti, tutti scomparsi misteriosamente, un sinistro esoterista, una inquietante pittrice, una potente medium che era anche la proprietaria del
villino.
Passato e presente si mescolano sempre più, la morte fa vittime inesorabilmente, le ragazze non capiscono se vi è una
volontà demoniaca o se c’è un assassino tra loro.I due autori ci conducono in questo viaggio delle protagoniste, un viag-
gio sempre più infernale, riuscendo sempre a tenere vivo l’interesse del lettore, i personaggi sono volutamente dipinti
in maniera molto ambigua, sì che lo stesso….lettore è sospeso sul filo di lana di una storia che lo vuole disorientare il più
possibile. Luceri e Marchesi ricorrono volutamente a una scrittura assai semplice, scorrevole, quasi un diario di queste
giornate, scrittura quindi che sembra volersi contrapporre alla drammaticità dei fatti, una scrittura quasi al servizio delle
immagini sempre più terrorizzanti che devono colpire in maniera apertamente ” visiva” chi legge. Evidente il taglio cinematografico che si è voluto dare all’opera, chiari i tributi a Pupi Avati e a “La casa delle finestre che ridono“, lì vi era una grande villa e un pittore “maledetto”, qui un’altra villa e una inquietante pittrice, là un registratore, qui una radio che funziona , e solo….dopo il crepuscolo.
I nostri autori nella loro post-fazione parlano di tanti omaggi a varie figure del cinema e degli espedienti usati da più
registi e da loro riutilizzati in questo romanzo,radio, rasoi, negromanti, case disabitate. E del resto il clima torbido della
casa che terrorizza sempre più le tre ragazze è simile alla paura che cresce via via nel protagonista de <La casa delle
finestre che ridono>. Altrettanto evidente il raffronto con Profondo rosso nelle sequenze in cui Lorenza smantella il
pavimento della cucina e scopre la cisterna che cela i misteri di un assassinio.
Insomma un accurato collage di emozioni e ricordi di tanti campioni dell’horror, una ulteriore sfida al lettore, con
la trama ” gialla” ma anche con il solleticare la sua fantasia e la sua competenza sul cinema.
GIUSEPPE PREVITI