“LA LUNGA NOTTE DELL’INSONNE” DI GIUSEPPE DI BERNARDO-MARCO DEL BUCCHIA EDITORE
16 Agosto 2012“NON TI VOGLIO VICINO”DI BARBARA GARLASCHELLI-FRASSINELLI
22 Agosto 2012Barbara Garlaschelli è ormai autrice più che affermata, e sempre poliedrica nella sua attività di scrittrice ora per ragazzi, ora di saggi,ora di noir,ora di narrativa,il che le ha assicurato prestigiosi premi e anche una vasta conoscenza in vari Paesi.
Oggi vogliamo riproporre un noir pub blicato nel 2004,Sorelle che le valse lo Scerbanenco.
In questo noir la scrittrice ci presenta una bella villa ai margini di un paese, è la casa di famiglia e ormai il rifugio per le due sorelle Amelia e Virginia,sulla
quarantina,ancora piacenti. Conducono una vita molta ritirata,delle due la più forte è Amelia,che fa l’insegnante.Virginia è invece un tipo un pò svagato,
sempre persa nelle sue fantasticherie,dominata dalla sorella. Quanto Amelia è decisa e dominante,tanto la seconda la subisce ma appare felice pu se la sua
natura la fa apparire fragile e sognatrice.
Entrambe sembrano però celare un passato pieno di ombre e non sempre felice anche se in apparenza vivono appartate dal mondo.
Un giorno entra nella loro vita Dario,viaggiatore di commercio,altro personaggio dalla vita complessa,un vero d0n Giovanni ma anche perso dietro al demone del gioco,pieno di debiti e incapace di una vita stabile.
L’uomo affitta una camera della grande villa e in poco tempo diviene l’amante di entrambe le sorelle, e a questo punto si scatena l’odio e la mania possessiva di Amelia che organizza la sua tremenda vendetta.
In questo noir premiato con lo Scerbanenco 2004 Barbara Garlaschelli ci fa ricordare che l’amore può essere una cosa meravigliosa ma nello stesso tempo può anche scatenare gli istinti più tremendi e più bestiali.
Questo Le sorelle è un vero gioiello della letteratura noir anche a rileggerlo a distanza di tempo, ricco come è di tensione ma con squarci di poesia,con uno stile narrativo semplice ma fortemente emotivo.
E’ la storia di due sorelle cresciute insieme senza dividersi mai, sono rimaste quasi “confinate”nella vecchia casa di campagna dei nonni.Alla lunga si nota in esse una nota latente di follia,la dominante è Amelia la mora, invece Virgina,la bionda,sembra vivere nella sua ombra.
L;a loro vita è stata sconvolta da episodi lontani della loro infanzia,l’abbandono del padre,la madre vittima della propria follia e che finirà suicida.E poi una disgraziq,un incendio che devasta la casina di loro giochi,e una loro amichetta che perisce nel fuoco.
Quindi una vita,la loro,in cui presente e passato si confondono continuamente,tra sentimenti,ricordi,pensieri,con i colori determimanti nella loro visione della vita,il caldo è il giallo,l’aria è l’azzurro,la vendetta è il rosso,il tradimento è il blu.
E certi fatti di gioventù,ricordati come sinonimi di tradimenti e di vendette,non ci lasciano mai,legando le due sor5elle in un legame pressoché indissolubile e sempre più malato. Sarà l’intruso Dario a sovvertire questo ordine apparente e assai pericoloso perché retto su un’atmosfera torbida e malsana.
Le sorelle è una storia agghiacciante,ricca di sentimenti,di incubi,di frustrazioni e la nostra autrice ce la racconta con un linguaggio assai efficace e privo
di inutili orpelli.
Due sorelle assai diverse,una esile e bionda,l’altra risoluta e mora,unite in questa grande casa da tanti ricordi.Ricordi di tensioni familiari, e poi via che la ten sione sale riaffiorano i ricordi di una tragedia infantile.La storia inizia con quel Dario incatenato al letto,perso in una sorta di incubo sul capire perché si trova così ridotto.
Una storia che mai scivola nel banale e nell’orrido,piuttosto una storia di deviazioni umane al servizio di un classico del noir che ti avvince via via che ci si addentri nella lettura.
Tutto ruota attorno allo strano rapporto tra le due donne,così uguali ma anche così diverse,pur se estremamente dipendenti l’una dall’altra e ormai legate per l’eternità. Spicca infatti questo legame più di morte che di vita,perché in questa storia si parla molto della fatica di vivere,dell’impossibilità di essere se stessi e ri ribellarsi al proprio destino.
Terzo elemento della vicenda è Dario,un altro fallito della vita,ridottosi a vivere di espedienti,sfruttando il suo fascino verso le donne.
Ma cosa ci fa legato alla spalliera del proprio letto nella camera degli ospiti di una villa di campagna?Se lo chiede intontito dal dolore e dalla sopraffazione,del resto riflettendo su se stesso non si meraviglia di giacere “vittima”sul letto,troppo li ha sfruttati….i letti per non doverne alla fine pagare il fio.Una sua amica glielo aveva predetto:”Fermati,il gioco si fa pericoloso……”
Ma se i suoi sono nodi materiali(quelli che lo immobilazzano alla testata”altri nodi non meno inestricabili pur se puramente..virtuali sono quelli che legano le due sorelle Virginia e Amelia. Man mano che la storia procede un quarto elemento si erge a protagonista, il “passat0″che tornacon i suoi inquietanti ricordi.
E tutto questo passato viene fatto riverberare sui colori, ogni cosa al mondo è contraddistinta da un colore,dalle sensazioni ai sentimenti ai comportamenti.
E l’abilità della scrittrice sta proprio nell’evidenziare questi colori,queste sfumature, queste luci per cui il noir di cui ci occupiasmo non è di un nero assoluto
ma piuttosto è un caleidoscopio di tante cose che avvincono e lasciano il segno.
Un romanzo forte,ben ritmato,che ci fa entrare in un universo piccolo,questa vecchia casa di campagna,ma che attraverso le vicende che ci racconta diventa uno spaccato di vita vissuta, con i suoi colori,le sue oscurità,le sue malvagità, in parole povere una storia universale…..
GIUSEPPE PREVITI