“TUTTA COLPA DI FREUD” DI PAOLO GENOVESEC
25 Febbraio 2014” ALLACCIATE LE CINTURE ” DI FERZAN OZPETEK
25 Marzo 2014Cast: Carlo Verdone Paola Cortellessi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio, Sergio Fiorentini
Carlo Verdone nel panorama del cinema italiano brilla per la maturità delle sue opere, lui sa confezionare la commedia, rifuggendo alla battuta facile e
alle allusioni sin troppo scontate. Un cinema il suo non tanto comico quanto attento alla società di cui fa parte, società che lui cerca di rappresentare
con delle storie complete, che hanno un senso e non si perdono nelle gag strapparisate.
Con Sotto una buona stella l’inizio per l’operatore finanziario Federico Picchioni( nterpretato dallo stesso Carlo Verdone) non è certo dei migliori: intanto
la morte improvvisa della moglie gli ha lasciato sulle spalle i due figli, Lia, molto instabile e con figlioletta al seguito e Niccolò, assai introverso, che sogna un
avvenire nel mondo musicale. Insomma due personaggi carichi di problemi per un uomo che nel frattempo ha perso posto e stipendio dopo che il suo datore
di lavoro è stato arrestato per truffa. La convivenza in casa si presenta subito difficile e così la sua giovane compagna lo pianta in asso.
Ed ecco che come un ciclone entra nella famiglia disastrata, Luisa (Paola Cortellesi )vicina di casa invadente ma anche desiderosa di dare una mano per sfuggire
alla propria solitudine. Anche qui l’inizio della conoscenza è alquanto singolare, la donna si spaccia infatti per una domestica rumena, il che creerà altri equivoci.
Tutto questo per dire che la vis comica ma anche quella drammatica sono al servizio della commedia, si fondono e si scindono mirabilmente a seconda dei toni
che via via si esprimono. Questa del regista e coautore è una scelta coraggiosa perché non si va dietro alla risata più facile, Verdone invece scava sui personaggi,
li esamina e li mette dinanzi alle difficoltà della vita, si ride anche e non poco, però sempre in funzione di quel che avviene. E quindi questo lavoro di cesello ottiene
un buon risultato d’insieme, rinunciando al facile effetto immediato per evidenziare invece la struttura del personaggio. E questo lo si nota nei personaggi dello
stesso Verdone e della Cortellesi, più maturi nella loro recitazione.
Ci sono situazioni di comicità vera, vedi il reading poetico-letterario a casa di Federico, o il suo colloquio con l’ex di Lia sulla eiuculazione, ma anche momenti dove
la comicità lascia il passo a una visione più ragionata, vedi l’ audizione di Niccolò con i due esaminatori “trucidi” ma anche con la commozione evidente del padre che
sta “scoprendo” il figlio.
Un film che colpisce per la sua tenerezza verso questo caotico mondo di oggi, famiglie allargate, padri che sono più imbranati dei figli, con questo Federico alle prese
con tanti problemi, ma che non si lascia travolgere dalla corrente, non trincerandosi dietro un comodo vittimismo, consapevole che se il mondo è questo anche lui
ha le sue colpe, insomma una commedia con tanti momenti di ilarità ma che anche ci fa riflettere su certe situazione del mondo di oggi.
Ovviamente questo risultato è legato anche a una evidente metamorfosi dello stesso Verdone, ormai lontano dai panni del “comico giovane”, pronto anche a sacrifi-
care la sua presenza per dare spazio agli altri. E qui va dato atto, pur se lui è sempre stato molto prodigo verso le partner femminili protagoniste dei suoi film, di
una superba presenza della Paola Cortellesi, che è un po’ il centro-motore della vicenda. Il duetto tra i due eleva il tono della commedia, agro-dolce come è nella
natura della migliore commedia all’italiana.
Il tutto comunque sempre al servizio del testo,, con questa storia di un uomo che si ritrova troppe responsabilità sulle spalle e solo la saggia vicina, che pur di
professione fa la taglia-teste nelle imprese, riuscirà a far si che anche quella di Picchioni diventa una famiglia.
Ma quel che va rimarcato non è tanto il lieto fine, ma piuttosto la voglia, sia pure tra qualche caduta di stile e qualche superficialità di troppo, di renderci consapevoli
di quel che avviene intorno a noi.
GIUSEPPE PREVITI