” TORNERANNO I PRATI” DI ERMANNO OLMI
19 Novembre 2014” L’APPUNTAMENTO ” DI PIERGIORGIO PULIXI E/0
20 Novembre 2014Sandro Micuzzi, commissario alla Questura di Milano, con i suoi uomini è impegnato nella caccia a un serial killer che uccide travestiti, ma
nel frattempo scompaiono due scrittori e tutto sembra molto complicato. Una sera una telefonata anonima di un tizio che dice di sapere
chi è il serial killer lo attira al ponte dell’Ortica, è un giovane tossico che punta una pistola contro il commissario spara e scappa. Il commis-
sario risponde al fuoco e lo uccide. Si scoprirà poi che la pistola del giovane era a salve, i giornali attaccano la polizia “violenta” e lo scanda-
lo è inevitabile, Micuzzi verrà trasferito in un commissariato,.
Ma perché era stata tesa a Micuzzi quella trappola ?Chi aveva interesse a toglierlo di mezzo ?
Un romanzo ricco di personaggi, con i tre ispettori e Rosaria la poliziotta con l’hobby della investigazione, e poi varie donne, la ex-moglie
Margehtita, la giovane Asia che sta sempre alle costole del poliziotto, Corinna, personaggio ambiguo. Sulle labili tracce assistiamo a una
sorta di viaggio del Micuzzi nelle viscere di una Milano frenetica e piena di sorprese.
Stefano Micuzzi è un disordinato per natura, da quando la moglie lo ha lasciato vive alla giornata ma sembra attrarre le donne come una
calamita, un uomo come tanti, ma dotato di un grande intuito.
Al commissario Micuzzi Massimo Cassani, giornalista, ha dedicato una serie di libri, e il primo è stato appunto Sottotraccia. Micuzzi non è
quello che si può dire un bell’uomo, sempre arruffato e spettinato, un giubbottino con il caldo e con il freddo, occhi bovini, uno a che a
volta sembra si estrani dal mondo. Insomma un tipo un po’ eccentrico, distratto al punto di andare a lavorare con i calzini di colore diverso.
Cassani costruisce su di lui una storia ben scritta, con spunti di una certa originalità e con una trama che si sviluppa sempre in maniera
credibile. E’ un giallo classico con alcune punte di mistero, un giallo di…polizia, perché Micuzzi divide le sue fatiche con un trio di ispettori,
Teneriello, Salada e Lariccia e quindi l’indagine riguarda e coinvolge un po’ tutti. Completano il quadro un questore formalista e rompiscatole,
soprannominato dai suoi uomini Kapò, e Rosaria la giovane poliziotta che…risveglierà e solleciterà l’estro investigativo del commissario.
Altra protagonista del romanzo Milano, una Milano molto reale, quella della vita di tutti i giorni con i suoi lati positivi e con quelli negativi.
Milano ormai non è più quella cantata da Scerbanenco negli anni cinquanta e sessanta ma a lui si deve una fotografia ” nitida” e assai vera
della città, una città sempre piena di una nebbia densa e fitta, che oggi ben difficilmente possiamo ritrovare. Ma Cassani è assai abile nel
proporre questa nuova Milano dove il confine tra la buona borghesia e la malavita è più labile di quel che non sembri. Ma Milano non
ha perso le sue caratteristiche di città efficiente, sempre indaffarata, e qui è evidente il contrasto con la figura di questo commissrio che
è un solitario, un po’ svagato, incapace di avere un rapporto duraturo con le donne, insomma una sorta di imbranato nella vita comune
anche se alla resa dei conti si dimostra un buon poliziotto.
E poi c’è un altro personaggio con la vocazione del perdente, uno scrittore fallito, tale Xavier Rondanini, che non sa più a che santo votarsi
e si caccia in un guaio dopo l’altro, diventa complice in una rapina, entra in possess di un manoscritto che spaccerà per suo e gli darà succes-
so, ma a che prezzo ! Massimo Cassani su questi due personaggi con la vocazione dei perdenti ci ha costruito un buon giallo, tra l’altro questo
libro segna il suo esordio nel genere poliziesco, e va citato che non ha scelto dei Superman, ma delle persone normali con i loro problemi e
le loro frustrazioni.
Cassani ha saputo infarcire il suo libro di vari elementi, giocando anche sulle varie situazioni in modo che il lettore si convinca di aver capito
tutto, salvo poi rimescolare le carte in tavola e arrivare a un finale che può anche apparire sorprendente. Sottotraccia del resto è composto
da più storie, è Micuzzi con la sua indagine a legare i vari fatti, anche se non brilla certo per memoria, si incasina nei rapporti con donne di
cui ha difficoltà a capire la vera natura. L’essenza della storia o …delle storie è forse nel richiamo continuo a un senso di solitudine, un fenomeno
molto contemporaneo, che non trovavamo nella nebbiosa Milano di Scerbanenco. Alla quale Milano sembra dedicato il personaggio che si fa
chiamare Grande, ricorda un po’ quella delinquenza anni sessanta che aveva un suo codice etico, commetteva le sue malefatte ma non trascende-
va mai , non faceva del male.
GIUSEPPE PREVITI