VINCENT VAN GOGH:DAL MITO ALLA TRAGICA FINE-MA QUALCUNO DICE CHE NON FU SUICIDIO…
18 Gennaio 2012Personaggi misteriosi: SAMUEL VAN DER PUTTE
16 Febbraio 2014Vogliamo tratteggiare una breve storia del giallo, partendo dai suoi inizi e cercando di arrivare ai giorni nostri. Il termine “giallo” che identifica questo genere
letterario in verità trae origine dal colore che contrassegnava la collana specializzata italiana di genere, edita da Arnoldo Mondadori. In altri paesi si è parlato
di “noir”, di ” roman policier” (Francia), di “detective novel”, ” mistery”, ” thriller”, ” suspense”, ” crime novels”, ” true novels” (paesi anglosassoni), “krime” (Germania).
Anche su cosa si intenda per “romanzo giallo” si è parlato molto, varie le definizioni, m sostanzialmente il romanzo poliziesco presuppone il racconto di un fatto
criminoso con l’autore che presenta una storia, dei personaggi che la animano, disseminando la storia stessa di enigmi, quesiti, personaggi e eventi vari, in un crescendo
di misteri da svelare, ci sarà un investigatore chiamato a risolverli, ma ci sarà anche il lettore coinvolto in questa sorta di caccia al colpevole. Quindi una storia, un crimine,
la caccia a chi ha commesso, l’abilità nel fare in modo che anche il lettore si senta compartecipe a tutto questo.
Una qualsivoglia storia del giallo non può non far vedere nel tempo quale sia stata l’evoluzione strutturale nel tempo ma anche l’importanza che i singoli autori hanno rappre-
sentato su questo procedimento.
Una cosa che fa sempre discutere è da quando si può cominciare a parlare di ” giallo”, alcuni partono addirittura dalla Bibbia, altri da Omero, altri da Sofocle altri ancora da
Shakespeare e sicuramente dimentichiamo qualcuno. Certamente spunti, indicazioni, personaggi, temi tutto può dare inizio a un libro giallo, o meglio tutto può aver contri-
buito a piantare le radici di questa forma di letteratura. Ma proseguendo nel tempo è anche da ricordare l’influenza del romanzo picaresco, del romanzo gotico, dei romanzi
di cronaca e di storia, in tutti questi si narra di delitti, di misteri, di colpevoli.
Ma tutti questi autorevoli sono dei riferimenti ma non certo degli esempi, nel senso che il romanzo giallo non è altro che la narrazione di un fatto criminale, del mistero che
verte intorno a esso, cioè un delitto, la ricerca del colpevole, della motivazione del fatto, di come il delitto è stato commesso. IL detective conduce l’indagine attraverso la
quale arriverà a individuare il colpevole. Certamente anche il lettore può avventurarsi su questa strada pur ignorando quello che poi per l’autore sarà il finale, chiaramente
il racconto necessita di coerenza e veridicità.Specialmente nei gialli “classici” la sfida a cui era chiamato il lettore basava su una serie di domande e anche di trappole a cui
certamente dovevano rispondere l’incaricato delle indagini ma anche il lettore stesso. Ma sarebbe sbagliato definire il giallo solo come un enigma,nel giallo occorre una cau-
sa aderente alla realtà della vita quotidiana e a questo si arriva seguendo il processo investigativo, e d’altra parte ulteriore caratteristica del giallo è quello di ristabilire l’or-
dine e eliminare il mistero.
Infine si può ricordare in questa specie di premessa che la narrativa poliziesca si affida molto al metodo deduttivo, cioè si parte dal generale per arrivare a basarsi sul
particolare, ed in questo era maestro Sherlock Holmes, anche se molti giallisti sono ricorsi al metodo induttivo, quando da un indizio, anche minimo, si arriva al generale.
Ma a parte le definizioni quel che è importante è il ribadire che la letteratura gialla si affida al ragionamento, allo stimolare il lettore, molti hanno parlato di letteratura di
evasione, certo gli autori di gialli non scriveranno dei saggi ma nemmeno delle banalità.
GIUSEPPE PREVITI