” COMPLOTTO IN RIVA D’ARNO ” DI PARIGI & SOZZI- TIMECRIME
7 Ottobre 2015” IL KILLER DELLA SERIE A ” di CLARA MAGGIO- ALTRO MONDO EDITORE
12 Ottobre 2015Dieci e più di anni dopo il grande successo di Romanzo criminale Giancarlo De Cataldo con Carlo Bonini da un seguito alla storia della Banda della Maglia-
na. Ma se allora venne raccontata quella che era stata la Repubblica con i delitti di stato, la P2, la lotta armata, il crac ambrosiano, e quindi che di una
ficti0n si era narrata la cronaca del tempo. Con Suburra si descrive invece l’Italia di oggi, una Roma sguaiata quella ” cantata” dai due autori che poi non
è altro che l’immagine di un ‘Italia sempre più vittima delle sue paure, delle sue violenze, delle sue conclusioni. Non c’è redenzione, non c’è speranza con
quel vuoto politico che si manifesta, ma non solo, questa visione della nostra società che ci atterrisce è finzione, d’accordo, ma siamo sicuri che è tanto
lontana dalla realtà ?
Banditi. signorine, trafficanti.religiosi, transessuali, sicari, picchiatoi. E poi i radical-chic, i frequentatori del mondo del cinema, i mafiosi, i fascisti, i ban-
chieri, gli avvocati, gli onorevoli. Questa è una Roma fatta anche di emerginati, di diseredati, una suburra che è un vero verminaio su cui le alte sfere di
cui sopra poggiano la loro autorità.
Ma ecco che si manifesta la prospettiva di un lucrosissimoa affare edilizio che vorrebbe trasformare queste periferie sotto una colata di cemento, si da
trasformare Ostia in una sorta di Atlantic City. Un grande progetto dai grandi interessi e dai grandi appetiti. Ed ecco l’erede della famigerata Banda della
Magliana, il Samurai, che si vuole prendere Roma e tenerla in pugno come i suoi predecessori, il Dandi, il Freddo, il LibaneseMa gli si oppone un colonnello dei carabinieri, Marco Malatesta. Un tempo lui e Samurai erano amici, ora sono grandi nemici e saranno i protagonisti di questa lotta tra istituzioni e mala-
vita, legalità e illegalità. Se intorno a loro ci sono i buoni e i cattivi non è che siano anche per loro tutte rose e fiori. Se Samurai deve far valere la sua auto-
rità su criminali che non riconoscono nè gerarchie ne capi, per Malatesta è ancora più dura, il marcio è anche dentro l’arma, con colleghi infedeli e corrotti.
E poi la politica che non ha più né etica né morale, con politici lussuriosi, avidi di piacere, viziosi, e qui ci viene offerto un bel campionario di onorevoli e
di eminenze..
Questi giorni sta per uscire nelle sale cinematografiche Suburra tratto dall’omonimo romanzo di Bonini e Di Cataldo e nel contempo si è fatto un gran
battage pubblicitario sulla fiction televisiva che sta per entrare in lavorazione. E così ci è venuta la curiosità di riprendere in mano Suburra, un altro
romanzo criminale italiano dove il crimine è pane quotidiano, in un susseguirsi di personaggi e delle loro storie.
Un investigatore che a un certo punto della sua vita poteva essere come Samuraiu, avendo vissuto le stesse esperienze giovanili, solo che poi le nscelte
sono state diverse, iatruisce una giovane collega mostrandole una rumorosa tavolata dove a onta delle apparente perbenismo si incontrano politici,
criminali, alti prelati, uomini d’affari. Tutta gente- dice-piena di sceletri nell’armadio e pronta a scannarsi per il potere e per il denaro.
Ormai anche la criminalità si presenta sotto varie facce. quelle dei banditi dalla pistola facile e quelle del mondo che si avvicina a loro. Un mondo pieno
di gente corrotta, pieno di vizi, sesso, droga, il che lo rendono estremamente appetibile.
Un giudice attento al mondo che lo circonda, un giornalista che ha vissuto questo periodo, De Cataldo e Bonini, scrivono una storia ricca di cattivi, i cat-
tivi di oggi, che non sognano più macchine di lusso, vestiti di gran marca, ville hollywoodiane, squillo dei quartieri alti. Ora contano i soldi, e così era anche
prima,ma ora conta ancor più il potere che viene esercitato in tante forme, anche le più illegali.Non c’è più freno a questo mondo, onorevoli, monsignori,malavitosi si incontrano senza più alcuna remora. E le logiche degli uni e degli altri finiscono per coincidere e sono sempre all’insegna della
criminalità. Nella nostra storia l’occasione la da la trasformazione del litorale di Ostia il che porterà tanti soldi in tasca ai banditi, ai potenti, ai faccen-
dieri,con e senza tonaca. Al centro della vicenda il vero boss, un ex-fascista che ha lasciato ogni ideologia pur se vagheggia sempre un certo ordine da
imporre a questa gioventù sbracata ma senza preoccuparsi di chi sia questo o quello.Infiniti sono gli agganci con la realtà, dall’assalto del caveau del tri->
bunale ai boss che continuano a impartire ordini anche quando sono in prigione. I banditi possono contare su magistrati compiacenti, ma devono fare i
conti anche con persone oneste. E oltre al colonnello e a un p.m.che lo affianca ci sono giovani che ragionano con la propria testa, magari troppo avventati
o assetati di vendetta, ma sono loro la nota lieta e di speranza di questa brutta storia che si chiude con il capo del governo, uno spregiudicato imprendito-
re, costretto a lasciare il suo incarico, mentre poco più in là si verifica un altro regolamento di conti.
Il titolo del romanzo ricorda la Suburra , l’antico quartiere dei lupinari, una sorta di città perduta, casa di una plebe violenta e disperata che cercava di
salire e farsi borghesia. La Suburra corrisponde al centro geografico esatto della città. E da questa sorta di ombelico del mondo parte la nostra storia.
Romanzo criminale non è mai finito, sono cambiati i protagonisti, quelli di quel tempo sono solo oggetto di rievocazioni, di ricordi, di rispetto, di paura.
In questa Roma moderna ci si potrebbe chiedere ” Ma sono tornati ? “. Bonini e De Cataldo con questo enorme affresco arcimboldesco con banditi,donnine
allegre, monsignori pederasti, riciclatori di denaro, killer venuti dall’est, boss, zingari, neofascisti, excort, trans, politici corrotti, radical-chic salottieri di
sinistra, militari e fedeli e corrotti, giudici onesti e altri ricattabili. Una storia intensa, che non concede sconti a nessuno, con personaggi ora brutali, ora
vittime dei propri vizi, ora sfruttatori dei vizi altrui.
Questa è la Roma che ci raccontano i nostri autori. Profondo è lo scavo fatto sui personaggi. Marco era di destra, oggi chissà ? Alice è una blogger armata
di buoni propositi, ma spesso appare come una velleitaria che vuole cambiare il mondo. Ma anche la malavita è cambiata, prima era tutto bloccato, deci-
devano i capi e guai ribellarsi, ora impazzano le libere iniziative.
Ma oggi è tutta la società a essere cambiata, si vive senza regole, quasi quasi siamo diventati una società ” criminalizzata”. E poi c’è il trionfo dell’ Io, si
afferma e si cerca il bisogno personale, che poi tu sia un bandito o un parlamentare cambia poco.
In compenso in Suburra non mancano i poersonaggi positivi. Sono quelli che non si adeguano a questo andazzo di malaffare, non si fanno ricattare o com-
prare. Vari quindi i riferimenti all’attualità, ma queste storie di crimini e di criminali servono anche a far vedere cosa è il potere oggi. Oltre i ” buoni” ci
sono anche i velleitari, i predicatori, i falsi innovatori, gli ipocriti. Feroce è l’attacco , per bocca di Sabrina, ai salotti della sinistra romana.
Tutto questo troverete in Suburra, molto crimine certo in queste pagine, ma anche unon spirito di ribellione, una voglia di pulizia.
GIUSEPPE PREVITI