” UN BOSS IN SALOTTO” DI LUCA MINIERO
4 Gennaio 2014” THE BUTLER- UN MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA” di LEE DANIELS
11 Gennaio 2014Cast: Christian Bale Amy Adams Bradley Cooper Jennifer Lawrence Jeremy Renner Robert De Niro
L’apparenza inganna recita il sottotitolo italiano di American Hustle, che potremmo tradurre meglio ancora come ” truffa o imbroglio all’americana” o per i cinofli
anche La stangata 2. Va anche aggiunto che il congegno della truffa è talmente perfezionato che potremmo anche parlare di colpo d’ingegno. Tornando alla Stangata
molti i punti in comune, grandi interpreti, grandi idee, studio accurato del particolare, semmai a quei tempi il clima era più spensierato, si rideva di più, qui, in
omaggio ai nostri tempi, è tutto più esasperato, più cupo, non si imbroglia più con il sorriso sulle labbra. Altro film di riferimento potrebbe essere Bonnie&Clyde)
vista la coppia protagonista.
Un eccezionale Christopher Bale è Irving Rosenfeld, uomo dai tanti ingegni e dalle tante personalità, lo conosciamo del resto mentre cela con cura il parrucchino sotto i
riporti.Vive principalmente di espedienti, vende dipinti falsi passandoli per antichi, crea finanziarie che procurano prestiti fasulli, insomma è uno che si da da fare. Quando
poi conosce Sydeny Prosser (la straordinaria Amy Adams), trova l’anima gemella, anche lei vuole campare alle spalle degli altri, i due legano a meraviglia alzando il tono
dei loro raggiri.
Ma un giorno entra nella loro vita l’agente dell’FBI Di Maso ( un grande Bradley Cooper) che li incastra e li obbliga a lavorare per lui: vuole qualcuno che faccia da esca per
smascherare i corrotti della politica. Il suo obbiettivo è il sindaco di Atlantic City ( Jeremy Renner) che vuole rilanciare quell’area e le case da gioco e i senatori del congresso
che si prestano all’operazione.
Irving e Sidney sono una coppia di imbroglioni perfetta, la loro sintonia è perfetta, anche sul piano sessuale vanno alla perfezione, e sempre i cinofili ricorderanno che
invece in Bonnie&Clyde non era così. Non hanno niente da perdere, viste le loro umili origini, e quindi non hanno remore a spingersi sempre più su. Quello che darà ancora
più forza alla coppia è l’arrivo dell’agente Di Maso, un tipo singolare: in casa è vessato dalla madre e dalla fidanzata, sul lavoro invece è di un’ambizione sfrenata, grande
decisionista a differenza del suo capo. Fingendosi un cliente abbindola i due super-truffatori e li obbliga in cambio della libertà a collaborare con lui, non andando tanto per
il sottile, lo scopo è di abbattere il cartello politico-mafioso che vuole speculare sul sogno di Atlantic City di tornare grande piazza del gioco. E qui appaiono due figure-chiave,
appunto il sindaco Polito, certo non uno stinco di santo ma dal cuore buono, sarà vittima di Irving che se ne fa amico per arrivare a livelli più alti. E poi Rosalyn (una magnifica
Jennyfer Lawrence ) moglie sull’orlo della separazione di Irving e mamma del figlioletto che , benché adottivo, il padre adora. Rosalyn sembra l’oca giuliva per eccellenza ma
poi si dimostrerà tutt’altro che tale.
A questo punto va rivelato che la storia è vera, conosciuta come il ” caso Abscom” che alla fine degli anni Settanta portò a smascherare un giro di mazzette e legami tra mafia
e politica, e la trappola scattò grazie al contributo di un truffatore, Melvin Weinberg. Però, e le stesse didascalie iniziali, quella raccontata non è la storia reale al cento per
cento. David O.Russell è il regista, personaggio interessante, al suo attivo Three Hings, The Fighter, Il lato positivo. Qui a lui non interessa tanto rifare la cronaca di quel che
avvenne, quanto di spaziare su un genere cinematografico, il “poliziesco-mafioso” che gli serve per mescolare vari ingredienti, con largo sfoggio di truffatori, truffati buoni,
cattivi, la sorpresa è sempre dietro l’angolo, sembra di avere in mano tante matrioske che si aprono continuamente con le loro sorprese.
Del resto il primo personaggio controverso è proprio Irving, il protagonista, porta il parrucchino, è di pancia abbondante, porta gli occhiali, soffre il mal di cuore, sopporta
una moglie incredibile, insomma un uomo pieno di problemi, certo è geniale in questo suo prodigarsi a destra e sinistra, ma complessivamente è un povero diavolo che si
da da fare ma non sembra una cattiva persona, piuttosto uno che finisce sempre in qualcosa al di la della sua portata. E neanche il Di Maso che gioca a fare il super-eroe è
un “grande”, è un sognatore che non è buono neppure a opporsi alla madre. E quando a un certo punto della storia entra in scena la moglie, anche questa finisce sempre per
dire qualcosa di troppo e rovinare i piani del marito.
Il personaggio più serio della storia è un eccezionale Robert De Niro che tratteggia da par suo il cammeo di un boss della mafia occhialuto e calvo. La storia prosegue a
ritmo sfrenato, scenate di gelosia dove eccellono le due prime donne, tradimenti veri o finti, minacce mafiose, atti di buon cuore, sogni di carriera, il film cerca di focalizzaree
questa voglia di arrivare, di avere successo alla fine irrealizzata anche per troppo narcisismo, vedi il personaggio del federale (spassosissimo il Cooper con i bigodini), insomma
un’immagine di un’America alle prese con i tanti problemi di quegli anni.
In sintesi potremmo dire che nessuno in questo film è quello che sembra, gli stessi Irving e Sydney non si sono mai detto tutto , così come Di Maso finirà per essere soggiogato
dai due, e anche Rosalyn si rivelerà una finta sprovveduta.
O’Russell conosce bene questi attori che ha già avuto negli altri suoi film, la regia è molto curata, il ritmo è intenso ma sempre su un registro brillante pur se la prevalenza è data
all’azione.Ne viene fuori una tensione emotiva collettiva notevole, non mancano scene di tensione erotica, e va detto che a tutti i personaggi è riservato un identico spazio.
Ma è proprio agli attori e alla loro prova superlativa che il film deve molto. Bale calvo e ingrassato è uno spettacoloso Irving, Cooper e Renner ineleganti e pacchiani come
i vestiti di quel tempo rendono a meraviglia il clima del periodo. Ancora più superlative, se è possibile, le due attrici, la Adams è sempre aggressiva, determinata, una bomba di
erotismo con le sue scollature mozzafiato, ma anche assai fragile, vulnerabile sul piano dei serntimenti. L’altra gioca a a fare l’ingenua, ma è assai furba nel proteggere se stessa
insomma due grandi prestazioni che vanno ben oltre la caratterizzazione di maniera, aggiungendo alla naturale bravura un pizzico di ironia che assolutamente non guasta.
Una pellicola nelle motivazioni e nello svolgimento tipicamente americana, sempre la ricerca del colpo grosso, della grande occasione che ti permetta di cambiare il tuo
destino. Qui eravamo nell’era del dopo Watergate, del dopo Vietnam, e la voglia di riscatto era nell’aria, comunque non carichiamo il film di cose più grosse di lui…..
GIUSEPPE PREVITI