“IL CASO MORO”(1986)DI GIUSEPPE FERRARA
30 Gennaio 2012“HUGO CABRET”DI MARTIN SCORSESE
9 Febbraio 2012Cast: Meryl Streep,Jim Broadbent,Alexandra Roach,Harry LLoyd,Anthony Head
The Iron Lady, la lady di ferro è Margareth Thatcher, primo ministro d’Inghilterra tra il 1979 e il 199o,prima donna pubblica che dopo tanti contrasti riesce ad assurgere
al ruolo di primo ministro,un primo ministro assai amato inizialmente ma poi sempre più odiato. Non era certo nuova alle battaglie, lei sempre inappuntabile,filo di perle,borsette,colori appropriati, presa in giro dai suoi colleghi maschi per le sue umili origini, ma lei diventa prima ministro,poi capo del governo mai rinnegando le sue origini di bottegaia,anzi vantando che lei ,a differenza dei suoi dotti e supponenti colleghi,sapeva far di conto e fare la spesa come ogni casalinga pur se non si sentiva tale. Scalò quindi le vette del partito e arrivò alla guida del governo.
Era l’epoca della deregulation reganiana,dello smantellamento del servizio sociale, dei grandi mutamenti economici e finanziari.Ma sono anche gli anni della guerra delle Falkland della introduzione della “Poll Tax”(imposta che colpiva indistantamente tutti i cittadini,ricchi e poveri),la caduta del Muro di Berlino. Soprannominata Lady di ferro non fece mai marcia indietro nelle sue convinzioni,lasciò morire in galera Bobby Sands,tagliò le spese e artassò il ceto medio.La vediamo spesso in auto,con occhi spaventati ma fermi, asserragliata da scioperanti,minatori,poveracci,dissidenti, simpatizzanti dell’Ira, ma lei con i suoi impossibilki tailleur azzurri sempre avanti sulla sua strada, incurante dei tanti attentati che mai la piegheranno.E abilissima e spegiudicata nello sfruttare pro-domo sua la guerra delle Falkland
anche se sempre convinta del dover portare il concetto di Patria. Margaret governò per circa undici anni,poi fu fatta fuori da una congiura di palazzo.Adesso ha 87 anni e vive nella sua casa di Chester Square.
Questo personaggio affascinante e meraviglioso per qualsiasi attrice vi viene reso in maniera a dir poco stupenda da una grandissima Meryl Streep. Oltre lei due altrettanto brave cineaste, la regista Phyllida Lloyd e la sceneggiatrice Abi Morgan costruiscono un ritratto che più che sulle questioni politiche fa perno sulla vita della Thatchter. Si è costruito il film facendolo andare avanti e indietro nel tempo, si inizia con la Streep/Thatcher preda della demenza senile mentre vaga per acquistare del latte.Ma subito dopo la vediamo nel pieno splendore di premier e anche nei panni di madre e moglie. Vai i fatti evocati ma sempre nell’ottica di evidenziare una
personalità autoritaria e straripante verso i colleghi di partito, quanto quasi infantile e giocosa nell’intimità familiare, innamorata ma con un certo distacco del marito Denis a cui ha sempre anteposto la politica,e lo stesso vale per l’atteggiamento verso i figli.
Il racconto si snoda mostrando una Margaret anziana,appena toccata dall’Alzheimer. Il marito è morto da tempo ma lei in casa ha conservato tutto di lui,abiti,foto,scarpe,filmini e questo ricordo si trasforma in una ossessione,lo vede in carne e ossa che le fa compagnia,la rimbecca,la consiglia, e questo finisce per renderla inquieta.Soltanto quando scaccerà di casa il peso dei ricordi, e materiali e morali,riuscirà a riavere una propria vita.La storia è ricostruita per frammenti, attraverso documenti reali o ricostruiti, sovrapposizioni di immagini, discorsi pubblici e ne vien fuori un carattere forte,testardo,prepotente anche se a volte contraddittorio.Non mancano momenti rilassanti, vedi il fil rouge che percorre buona parte della storia ovvero il valzer da Il re e io (la celebre operetta di Rodgers e Hammerstein con Yul Brinner) ballata con il giovane marito e di contro le aspre lotte con i colleghi per imporre la Poll Tax he poi le risulteranno fatali.Thatcher alla fin fine ci dimostra che non è cambiato niente,ancora oggi si discute dell’euro,della sfiducia verso l’Europa, la disoccupazione e altro ancora.
Va pure detto che il film,pur restando fedele ai fatti,non mostra grande interesse verso il ruolo politico della Lady, piuttosto vuole esaltare una protagonista della realtà di questi ultimi decenni.
Ma la vera genialità del film sta nell’…incontro Thatcher-Streep, una prestazione di attrice inarrivabile che vale da sola ill film. Certamente le acconciature e il trucco di Roy Helland sono determinanti perché nel viso della Streep non si nota nulla di artificioso. Largo spazio alle doti dell’attrice,alla sua misura,alla sua ironia, del resto la coppia tra la Lloyd e la Streep aveva già funzionato a meraviglia in Mamma mia!. D’altra parte in un cast eccellente finisce per spiccare solo lei,la miracolosa Meryl,una donna potentissima,pietra miliare della storia, dalla perfetta e levigata imperiosa primo ministro alla ossuta, cadente e incerta anziana vittima della demenza incalzante e dei troppi ricordi, anche se alla fine l’oblio senile sembra cancellare tutto.
Agli storici il compito di analizzare quel periodo e il perchè questa donna ha dominato così a lungo la scena, ma ogni era ha i suoi protagonisti con i lati positivi e quelli oscuri, oggi siamo nell’era Merkel,tra venti anni chissà che un’altra pellicola non la immortali.
A noi rimane in questa pellicola la prova” mostruosa” della Streep,chissà come la penseranno i giurati dei premi Oscar?
GIUSEPPE PREVITI