THE IMITATION GAME DI MORTEN TYLDUM
10 Gennaio 2015” LATIN LOVER” DI CRISTINA COMENCINI
23 Marzo 2015Cast:Timothy Spall Ruth Sheen Patrick Godfrey Martin Savage Joshua McGuire Lesley Manville Dorothy Atkinson Marion Bailey
Turner era figlio di un barbiere, nacque nel 1775, testardo e senza avere mai ripensamenti perseguì tutta la vita il suo stile di pittura che lo portava, in dispregio
alle mode correnti, a fissare, o come diceva qualche a critico, a ” imprigionare” la luce sulla tela. E del resto in letto di morte affermò ” La luce è Dio”.
Mike Leigh deve essere un grande appassionato di quest’uomo prima ancora che del pittore, infatti ce lo mostra senza alcuna indulgenza evidenziando i tratti più
ostici di un carattere impossibile, burbero, dispotico, megalomane all’ennesima potenza ma proprio grazie a questo ne mette ancora più in risalto la grande maestria
e anche la determinazione assoluta nell’auto-diritto a dipingere secondo il proprio estro e la propria creatività infischiandosene delle richieste dei mercanti d’arteIl regista ci mostra un Turner già maturo, già celebrato come un maestro, che però non si accontenta e cercsa sempre qualcosa di nuovo. Non tutti lo capiranno in
questa ansia di rioerca, una presuntuosa regina Vittoria dirà che lui ha perso il capo.
Siamo nel 1828, Turner è molto conosciuto, lo seguiremo in questa fase della sua vita e artistica e privata. Ci addentreremo nel campo delle Accademie d’Arte,
nel mondo dei pittori, dei galleristi, dei mecenati, alle loro infinite dispute. Turner assiste con un certo disincanto a tutto questo chiacchiericcio e si dedica sempre
più all’osservazione della natura e alla ricerca della fonte della luce, e sarà anche uno degli assertori più convinti dell’avvento e del successo della fotografia.
Ma Leigh non dimentica l’uomo, con quel suo carattere scontroso, con i suoi rapporti con le donne da Sarah che gli darà due figlie di cui si preoccuperà ben poco
alla governante Hannah, a lui asservita completamente tanto da accettare ogni umilizione e sopruso prestandosi anche a soddisfare le sue voglie sessuali. Soltanto
forse con Sophia saprà trovare un po’ di pace.
Un ritratto a tutto tondo di un genio della pittura, un uomo oltre tutto avanti ai suoi tempi. A renderlo vivo e oltremodo affascinante contribuisce certamente la
grande interpretazione di Timothy Spall, che si lascia alle spalle la saga di Harry Potter e anche lo Winston Churchill di qualche anno fa per essere un grandioso e
sofferto Turner. Un misto tra l’orgoglio e la prosopea del grande artista ma anche la testardaggine di quest’uomo che non esita a mettersi contro tutti con quel
suo modo di fare a volte animalesco ma certo molto efficace.
A Cannes Spall era stato premiato come migliore attore protagonista, per gli Oscar non è stato neppure “nominato”, una vera e propria cantonata…..
GIUSEPPE PREVITI
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