” IL BABBO DI PINOCCHIO” DI PAOLO CIAMPI- ARKADIA – 30.01.2024
30 Gennaio 2024L’ULTIMA LUNA” DI ANDREA MITRESI- PEGASUS EDITION- O6-02-2024
6 Febbraio 2024Carlo Cappai è un archivista del Tribunale, un tipo molto metodico, mattino al lavoro dopo la colazione alle nove,ritorno a casa dove vive solo, ore 10 a letto. In casa, invece, documenti su documenti. gli stessi che per
lavoro consulta in ufficio, li ordina e rimette a posto in ufficio, e che poi in certi casi porta a casa.Ma lui
riserba una cura particolare a quei faldoni che ….parlano, gridano .reclamando giustizia.Di lor, o quellio sente la voce,gli parlano, specie quelli irrisolti o quelli in cui l’imputato è stato assolto “per non aver commesso il fatto”,ma in realtà per “meschini imbrogli di potere”.
Il Cappai si è autonominato correttore dei danni che la giustizia, la legge hanno procurato, non avendola applicafa come dovrebbe essere stato fatto.
Walter Andretti è un giovane giornalista che si occupava di sport e era stato trasferito alla cronaca, e lui l’aveva presa come una “retrocessione”. Si deve occupare di due omicidi, e superati perplessità. malumori e passi falsi
comincia e entrare nel meccanismo, e considerate che quelle morti hanno qualcosa in comune, forse si deve pensare a un unico colpevole.
ANTONIO MANZIUNI, celebre creatore del commissario Schiavone per i tipi della Sellerio, debutta in Mondadori con ”
TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA”, una storia che parla dell’equilibrio fra Legge e Giustizia, e di quanto si puo’fare per mantenerlo.
Di fronte due personaggi a mezza via tra la frustrazione e l’apatia,che il destino fa incontrare in una Bologna meno§
sanguinaria del solito, ma non per questo meno credibile. stesso,
Due uomini a confronto, un archivista del Tribunale,figlio di un noto giudice, e un giornalista sportivo, trasferito alla cronaca nera. I due si trovano casualmente a incrociare le loro vite,perchè si sono accorti di evidenti ingiustizie nell’amministrazione di alcuni casi giudiziari, chiusi in maniera discutibile, con colpevoli non colpiti dalla giustizia. Un intrigo di storie, in questo caso due delitti, due casi apparentemente slegati, ma sui l’archivista e il giornalista dovranno decidere come comportarsi.Carlo Cappai,uno dei protagonisti di “Tutti i particolari in cronaca”, lavora all’archivio del Tribunale di Bologna.Figlio di un giudice dello stesso Tribunale ,a parer suo colpevole di aver prosciolto il responsabile della morte della sua migliore amica, Giada, rotti i rapporti§
con i genitori, rinunzia a una vita brillante, unico desiderio, quello di vendicare tutti coloro, a cui la mala amministrazione della giustizia non aveva reso soddisfazione. Ed eccoci al suo “lavoro-rifugio”, che gli permetteva di avere sotto tiro tutti i casi discussi dal tribunale, compresi evidentemente quelli irrisolti o risolti male, e così si era creato un archivio personale, quello delle “ingiustizie”, che poi lui con molta meticolosità si incaricava di riparare, rendendo giustizia a tutti, indipendentemente da chi fossero. Di giorno lavorava, ma sempre
attento a quelle voci che reclamavano giustizia, e di notte tesseva la tela per dare soddisfazione a queste persone.
Nel frattempo al Cappai si unisce un altro protagonista, Walter Andretti,un cronista sportivo passato alla cronaca nera, che non ha tempo neanche di abituarvicisi, che una serie di omicidi gli capita tra capo e collo.Due personaggi
all’opposto che si trovano a indagare insieme, un solitario e rancoroso Cappai, che ce l’ha con il mondo intero e un giovane giornalista, apparentemente disinteressato a tutto, ma via via sempre più affascinato dall’idea di rendere giustizia.
MANZINI crea due personaggi più che adatti a un noir, l’ambientazione è bolognese vista la città dove si svolge il
tutto, ma a noi è venuto di pensare al noir francese , con storie con un protagonista spesso dal profilo di delinquente o che si comporta come tale.
Entrambi i nostri protagonisti sono per una giustizia concreta, o come dice la parola, “giusta”, anche per la vaghezza delle leggi che permettono troppe scappatoie, rendendo praticamente impossibile l’applicazione del termine
“giustizia”.
Sullo sfondo naturalmente la terza protagonista del romanzo resta Bologna, certo un po’diversa da quella Bologna degli anni settanta con troppi morti tra delitti, rapine e attentati sanguinari. Quella di oggi è una Bologna più
notturna e più spettrale.
Ancora personaggi un pò border line alla corte di Antonio Manzini, personaggi che più evitano le compiacenze e le….
carinerie da regime più affascinano. Personaggi certo refrattari alla piattezza delle giornate comuni,personaggi mossi sì dal desiderio di vendetta, ma anche dalla voglia di raddrizzare situazioni al limite dell’ingiustizia. Uno ha un suo ritmo, lento, disincantato, del resto ama e agisce di notte, ma non per questo è un rinunziatario .L’altro
da sportivo è abituato alla sfida. anche se questa è una situazione completamente nuova per lui,dapprima sembra
contrario a preoccuparsi degli o per gli altri, ma poi sempre più indirizzato a dare qualcosa agli altri, che poi è
in primis gratificare se stesso.
E queste due visioni apparentemente inconciliabili finiranno per tendere a realizzare un concetto di giustizia che ridia fiducia all’umanità, e che faccia evitare altri errori. E altro insegnamento è quello di non sottovalutare mai
dettagli e aspetti della vita corrente che possono essere invece essenziali nell’amministrazione della vita quotidiana.
Un ottimo giallo questo di ANTONIO MANZINI, un probabile assassino subito offerto al giudizio del lettore con la finezza di esprimersi in terza persona, il Cappai, in prima invece, quale voce narrante, l’Andretti, che sarebbe rimasto volentieri a occuparsi di sport , ma che poi trova la chiave per applicare una sorta di competizione agonistica anche alle indagini, rendendosele così sempre meno indigeste, per arrivare così al finale, atteso. sorprendente, chissà ?,al lettore il giudizio. Noi non possiamo che aggiungere, leggetelo, non vi deluderà !
GIUSEPPE PREVITI
incontra per motivi di lavoro