PICCOLE RECENSIONI
26 Aprile 2012“LA FOTO SULLA SPIAGGIA”-DI ROBERTO RICCARDI- GIUNTINA
3 Maggio 2012Siamo a Firenze nel novembre del 2010. Cosa sta accadendo nelle zone attorno al mercato centrale di Firenze?Gli abitanti delle case circostanti sono terrorizzate da
bande di immigrati che li vogliono spingere a lasciarle libere.Ovvio che alle loro spalle ci sia la mafia delle speculazioni immobiliari che vuole lucrare su questi apparta-
menti.
In una serata novembrina apparentemente normale due omicidi a brevi ore di distanza sconvolgono la città nei dintorni di Santa Maria Novella.Il primo a cadere sotto il
piombo dei killer è un individuo abbastanza discutibile,ex-comandante di navi da crociera,appena giunto in città dal Portogallo dove vive.L’altra vittima dello stesso gruppo
di fuoco è un poliziotto che faceva parte del gruppo dei più stretti collaboratori di Giandomenico Giusti,il capo della mobile fiorentina.
Cosa avevano in comune le due vittime se nonb l’arma che le ha uccise?
Si vivono ore difficile in questa Firenze impaurita.Si pensa che questi omicidi siano collegati a un clima di violenza che si respira attorno al Mercato di San Lorenzo,ma è altrettanto evidente che non si uccide un poliziotto per caso.Ci si trova di fronte a un salto di qualità della criminalità,a una vera e propria sfida allo Stato.Occorre quindi arrivare ai mandanti
che vanno individuati all’interno del clan che gestiscono i malaffari della vita cittadina.E purtroppo in Firenze si va dal riciclaggio del denaro sporco alla corruzione dei pubblici funzionari, dal traffico della droga alla prostituzione.
Giusti si getta con i suoi uomini nell’indagine a capo fitto per vendicare il collega scomparso,ma ben presto capisce che deve mantenersi freddo e distaccato, spesso la verità l’abbiamo sotto gli occhi ed è più banale di quanto appaia a prima vista.
E ci vorranno un indizio in apparenza in significante e un ricordo del passato a mettere il commissario sulla strada giusta e a trovare la soluzione.
La prima particolarità di questo libro è che viene pubblicato in e-book,una forma di pubblicazione ancora qui da noi ai primi passi,ma su cui si discuterà molto in termine di avvenire.
Inoltre l’autore ci anticipa che sarà l’ultima inchiesta di questo capo della mobile fiorentina, ma tutto sommato speriamo di ritrovarlo perché nella lunga gamma di commissari di polizia operanti in Firenze Giusti è una figura che ci sta bene, mai sopra le righe,molto umano nei suoi dubbi e nelle sue certezze.
Con “Ultima luna su Firenze”Jacopo Chiostri ci fornisce una storia cruda,forte ,ambientata nel pieno centro storico, una vicenda che prende dalle tante attualità,spesso amare,che il centro vive.
Da una parte quindi una protagonista a tutto campo,Firenze,quella meno turistica, meno visibile, quella di chi vi passa la sua vita, queste coppie di anziani che vivono nel centro storico,
come questi immigrati sempre più prepotenti e sempre più reclutati dalla mala.Ma è anche la Firenze dei vip,dei locali alla moda dove si spaccia cocaina, degli speculatori e dei funzionari pubblici infedeli e corrotti,con la mafia che penetra sempre più nel tessuto urbano. Non manca un segno di speranza proveniente da alcune figure, c’è chi pagherà con la vita la voglia di collaborare per una città più giusta, comunque sono in tanti a prestare aiuto alla polizia ma non perché la amino ma perché non amano le ingiustizie .E significativa è la figura di quel giovane immigrato che si reca in questura per testimoniare spontaneamente si ciò che sa sull’assassinio del poliziotto.
L’altro protagonista è Giangiacomo Giusti,un poliziotto umano,che si arrovella con i dubbi e con la ricerca di chissà quali misteri, mentre la verità è magari assai più banale,si trova sotto i nostri occhi.
E Chiostri ci fa arrivare alla verità tramite due gustosi aneddoti.Uno riguarda la città di New York dove se si sente un forte rumore per le strade di Manhattan non è detto che sua
un branco di zebre al galoppo,ma più….semplicemente saranno le scosse della metropolitana.
E pi ci ricorda un fattarello del 1846 narrato con la solita arguzia da Giuseppe Giusti sulla nuova illuminazione della città voluta dal Granduca,con i lampioni che dovevano permettere
con la loro luce di leggere i giornali.E molti erano i fiorentini che si pavoneggiavano leggendo, peccato che molti tenessero il giornale alla rovescia….”se bastasse girare un giornale per smascherare chi bara…..”
In conclusione una storia “vera”, intrisa di violenza e sopraffazione, ma alla fin fine per scoprire la verità sembra dirci il nostro autore non è che poi si debba volare molto alto,meglio
attenersi ai fatti e non farsi accecare dalla passione e dal desiderio di vendetta. E ci ribadisce anche che chi pratica il male non è un superuomo….
GIUSEPPE PREVITI