” L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO ” DI GIOVANNI VERONESI
25 Novembre 2013” BLUE JASMINE ” DI WOODY ALLEN
11 Dicembre 2013Cast: Valeria Bruni Tedeschi Marisa Borini Filippo Timi Lou Garrell Pippo Delbono Silvio Orlando
Valeria Bruni Tedeschi oltre che brava attrice è anche una valida regista e lo conferma con il suo terzo film Un castello in Italia che è il racconto del decadimento di
una famiglia dell’aristocrazia, morale ma anche materiale per la sempre maggior penuria di soldi. Per molti è un’autobiografia della stessa attrice-regista, cosa che lei
contesta dicendo che al testo hanno collaborato due amiche, Agnes de Sacy e Noèmie Lavosky.
E così ci viene racc0ntata una storia che è a sempre a mezza via tra il riso e il pianto, tra lo sberleffo e la commozione, una storia di vita affrontata senza temere il…ri-
dicolo con questa classe sociale di altolocati incapaci di affrontare il mondo e prendere una decisione qualsiasi. Un fratello, una sorella, una madre (l’impareggiabile
Marisa Borini, che recita se stessa), tutto ruota intorno all’amore o almeno così sembra. Louise ha 43 anni, ha lasciato le scene, vaga tra i fantasmi di una desiderata
maternità e di una vita inutile. Sembra che la risvegli la vicinanza di un giovane attore (Lou Garrell), ma su tutto incombe la malattia dell’amatissimo fratello Ludovic
( Filippo Timi ). In questo clima depresso c’anche il fantasma di un crac finanziario , il commercialista consiglia di vendere tutto. Insomma il ritratto di un’alta borghe-
sia che si dimostra inadeguata alla società di oggi, ma che , a parte certi toni da tragedia, reagisce con un disincanto e un’autoironia sorprendenti in gente che sta
perdendo tutto.
Del resto è il tono agrodolce che fa la forza di questa commedia, dove non mancano anche momenti divertenti come la corsa della protagonista alla “sedia della fecondazione”
oppure tutta la vicenda dell’inseminazione. Ad ogni buon conto il senso del testo è un clima di soffusa malinconia, con questa famiglia incapace sì di adattarsi al mondo
moderno ma nello stesso tempo ma che alla fin fine trova nella propria unità e nella solidarietà dei pochi amici rimasti la forza per andare avanti.
Valeria Bruni Tedeschi nei suoi film non esita a parlare di se stessa, in E’ più facile che un cammello…scherzava sulla propria ricchezza, in Attrici ci si riferiva a questo
mondo irreale e a tutte le sue tematiche.
Con Castello in Italia affronta con molta autoironia le faccende di famiglia, la morte dell’amato fratello e la vendita del castello sul Po, tutto mescolando abilmente
fantasia e realtà. Del resto nel cast ci sono mamma Borini, l’ex compagno Lou Garrell, new-entry Filippo Timi.
Tra il serio e il faceto si fa la carità ma in maniera molto…pelosa, si paga la servitù in franchi svizzeri, non si hanno soldi ma non si vuole cambiare vita, quando muore
il figlio la madre nobile copre con un drappo la Madonna ” Non ti poregherò più…”. E ancora il desiderio di maternità di Louise, anche qui con scene che alternano
riso e commozione. Veramente da applauso la gag con la vecchia suora a cui Louise si rivolge per sedersi sulla sedia miracolosa, ma quando le dice che non crede in
Dio e non è sposata quella la scaccia, e allora lei corre come una pazza rincorsa da una suorina per sedersi sulla reliquia, e dovranno staccarla a forz.
Insomma momenti comici, altri deliranti, ma tutto sempre descritto con molta tenerezza e malinconia.
Molto curato il dialogo, senza fronzoli, vedi il duro rapporto tra madre e figlia, o le considerazioni dell’amico alcolizzato, sorta di grillo parlante della famiglia. E ancora il
rifiuto di adeguarsi ai tempi moderni, ad esempio in Inghilterra i nobili aprono il castello ai visitatori, per i nostri aristocratici è un’eresia.
Valeria Bruni Tedeschi continua a fare degli ottimi film, giusti per tono e ritmo, sa combinare piccole e grandi storie di gente qualunque con un accorato ricordo degli
affetti perduti. Al successo contribuisce l’ottimo cast, completato da Pippo Delbono, Silvio Orlando, e in un gustoso cammeo, da Omar Sharif.
GIUSEPPE PREVITI