“IL VIZIO DEL DIAVOLO” DI ENRICO LUCERI- OLTRE EDIZIONI- 4-04-2020
4 Aprile 2020” IL SIGILLO PERDUTO DEL PAPA” DI ANDREA BOLOGNESI LIBRO/MANIA 8.04.2020
8 Aprile 2020Durante dei lavori di demolizione in un fabbricato fetisciente viene alla luce lo scheletro di una ragazza, secondo l’antropologo forense , sui 18/22 anni. Se ne occupa il com-
missario Cataldo che indagando sul passato viene a scoprire che una compagnia di liceali, tutti ragazzi bene a cui poi si erano uniti dei bikers e dei balordi si riunivano in
quel posto una diecina di anni fa.
L’assassinio del proprietario di una grossa azienda proprietaria farmaceutica sposta tutte le attenzioni su questo nuovo fatto e così Cataldo si deve occupare della grossa bor-
ghesia modenese.Le cause di questo omicidio possono essere tante: concorrenza, relazioni industriali,traffici di sostanze, contrasti con i sindacati dopo il licenziamento c di
un sindacalista , minacce degli animalisti. Ma bisogna anche occuparsi della vita privata del morto, e qui sembra che avesse un’amante, a tutti sconosciuta.
Le indagini proseguono,intanto altre persone vengono uccise, mentre sul fronte dell’altro caso si scopre che lo scheletro apparteneva a una ragazza scomparsa subito dopo
aver ottenuto la maturità liceale.Cataldo è costretto a un continuo divenire tra passato e presente, tra ragazzi di ieri e uomini di oggi, tra speranze di un tempo e rimpianti di
oggi.Ma massimamente dovrà fare in fretta perché c’è un assassino che colpisce senza pietà.
Uno scheletro che riaffiora dal passato,un industriale ucciso in casa propria,un gruppo di amici che hanno molte cose da ricordare, un gruppo di dipendenti di una importante
casa farmaceutica che hanno tanti segreti nell’anima e un gruppo di poliziotti che cerca la verità.
Questi i temi de “La nuova indagine del commissario Cataldo” Un conto aperto con il passato>”di Luigi Guicciardi. Titolo di per sé accattivante: chi potrà mai avere un conto
aperto il passato ? In questa nuova inchiesta che coinvolge un vecchio beniamino del “giallo classico “italiano, il commissario Cataldo,Luigi Guicciardi come sempre ha ambien-
tato questa storia nella sua Modena, seguendo vari ambienti dalla farmaceutica all’alta borghesia, ma anche dai tossici ai papponi. Ma ci si occupa anche delle compagnie che
si formano negli anni scolastici per poi arrivare ai tempi del lavoro, e delle realizzazioni conseguite o mancate.
La nuova indagine parte dal ritrovamento dello scheletro di una ragazza durante dei lavori di scavo. Un inizio macabro, lo stesso autore dice che è abbastanza insolito nei suoi
romanzi un avvio così choccante, ma gli è servito per conferire subito un aspetto reale ma anche di attesa nel lettore. E’ovvia anche la metafora, si scava in un edificio ma con-
temporaneamente si dovrà scavare nel passato per cercare di coprire a chi appartenevano quei miseri resti. Giocoforza risalire al passato, di chi erano quelle povere ossa ? Chi era la vittima ?Chi abitava in quel posto ? Chi lo frequentava ? Quanto persone erano scomparse in quei tempi ? Ma a questo punto l’autore cambia completamente passo,
si entra nell’era attuale con l’omicidio in diretta del giovane rampante proprietario della più grossa azienda farmaceutica della città, la Delta, ed ecco quindi che partono due
indagini,apparentemente senza nessun legame, ma via via forse si scoprirà che hanno qualcosa in comune…
Ovviamente, e anche il nostro Guicciardi dal giallista di razza che è non fa eccezione,la chiave del giallo serve a introdurre argomenti di scottante attualità. E così possiamo en-
trare nel settore farmaceutico e in certe sue degenerazioni, le droghe sintetiche,le sperimentazioni chimiche, l’accanimento sugli animali. la concorrenza industriale, l’acquisi-
zione dei brevetti, e naturalmente l’indagine sul mondo della farmaceutica si affianca a quella sull’ambiente specifico e su chi lavora alla Delta, sui rapporti umani tra il pro-
prietario e i dipendenti, e tra questi stessi. Chiaro che venga alla luce la figura della vittima, quella del padre che ha creato questo impero e poi gliel’ha passato, quelladi della moglie con un rapporto più d’affari che di sentimenti,anche perché la tradisce abbondantemente,ovvio che in un gruppo del genere c’è di tutto, abbandoni,tradimenti, vendet-
te, sete di potere…
In questo romanzo c’è anche un accentuato riferimento alla borghesia più ricca,una borghesia che viene da studi liceali, ma cultura,ricchezza, disponibilità di tempo e di denaro.
anche voglia di carriera, costi quel che costi. Certamente se sale il censo…dei protagonisti l’atmosfera in cui matura questa catena di delitti si fa più perversa ,più sottile. C’è anche però la voglia di restare sempre attaccati alla realtà, ed ecco un’altra faccia della borghesia, ovvero quella di coloro i cui sogni si sono infranti,o sono finiti male o si sono
vanificate le ambizioni di gioventù e ora covano rancori e cattivi pensieri.
In questo romanzo Luigi Guicciardi e il suo commissario Cataldo, in servizio alla questura di Modena, festeggiano venti anni di carriera, che francamente sono tanti. Cataldo agli inizi era un uomo venuto dal sud come tanti per motivi di lavoro, fa la sua carriera, si sposa, ha due figli, poi questa parte della sua vita si sfrangia, resta solo, ma la vita va avanti
come il suo lavoro che è quello di trovare gli assassini. A lui è rimasta solo la professione, tutto attorno a lui è cambiato, la città come la sua vita, non si vive in generale un bel
momento e il commissario lo sperimenta anche durante questa nuova indagine dove rimpianti, rimorsi , arrivismi e cadute la fanno da padrone, la criminalità esiste nella Modena bene e in quella della periferia. Lui però mantiene il suo distacco, non cede neppure a un singolare tentativo di corruzione, però dall’uomo più esperto e più saggio che
è diventato cerca di comprendere anche gli altri, e se è pur vero che uno più uno deve fare due, è anche vero che a volte bisogna far finta che non sia così…
La storia è tutta ambientata a Modena, ma ha un respiro più universale, è una storia che potrebbe adattarsi a qualsiasi città dei nostri tempi e quindi acquista ancora più forza
emblematica. Una storia vecchio stile,un giallo classico dove avvengono dei fatti, c’è chi indaga, ci sono tanti personaggi,tutti ben delineati,poi al lettore scremare i tanti indizi
e farsi una propria opinione, e quindi accogliere la sfida dell’…autore e del commissario.
Una giusta tensione, una scrittura sempre scorrevole e essenziale, si racconta in terza persona pur se certi passi dando la parola colpevole sono in prima persona, insomma
un buon giallo.!
GIUSEPPE PREVITI