“Il catalogo”di Jean-Claude Carrière
17 Marzo 2011ATRIDI DI MICHELE DI MARTINO-dall’Orestea di Eschilo-
23 Ottobre 2011“Un marito ideale” di Oscar Wilde-adattamento e regia di Roberto Valerio con Roberto Valerio,Valetina Sperlì, Pietro Bontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani, Roberto Baldassarri.
“Un marito ideale” è l’ultima delle commedie “salottiere” di Oscar Wilde,dopo “Il ventaglio di Lady Windermere” e “Una donna senza importanza”. E’ stata costruita c on più cura e con un maggior numerto di personaggi di rilievo, sa fondere mirabilmente la comicità assurda e la trama reale, in un gioco continuo fra frivolezza di toni e richiamo a temi più seri. E sulla scena fa la comparsa un nuovo personaggio, il dandy Lord Goring, abile nel confezionare epigrammi assai arguti, ma anche nel muoversi con saggezza nei momenti più drammatici;in effetti appare come un alter ego dello stesso autore.
La trama di questa commedia in quattro atti presenta in primo piano Sir Robert Children,sottosegretario agli affari esteri, sposato a Lady Gerduth. Per lei lui è “il marito ideale” per rettitudine e moralità, dice che se fosse diverso non potrebbe amarlo. Ma tutto questo rigore è solo apparente, il nostro sir Robert ha iniziato la sua carriera e la sua fortuna vendendo segreti di stato a un politico-affarista senza scrupoli,il barone Arnheim, e di questo non ha fatto parola alla moglie. La loro vita scorre serena tra gli agi e le fortune politiche del marito, che si è fatto la fama di un rigoroso fustigatore, quando entra in scena la signora Cheveley, una ricattatrice, che vuole che sir Children faccia approvare una losca speculazione con denaro pubblico, cosa che lui non farà. La donna pensa di tenerlo in pugno perchè in possesso di una lettera compromettente che il giovane a suo tempo aveva inviato al barone, e che se pubblicata lo rovinerebbe politicamente e anche agli occhi della moglie, che comunque sarà informata dalla stessa Cheveley. Sarà l’amico Goring a sventare i traffici della signora Chaveley, smascherandola come autrice di un furto di gioielli e la donna per non essere denunciata gli consegnerà la lettera. Lord Goring riuscirà pure a far tornare il sereno tra i due coniugi. Lady Gerduth per il suo rigore morale vorrebbe che lui si ritirasse dalla vita pubblica e lui per non perdere il suo amore acconsente. Ma sarà ancora Goring a convincere i due che non è scappando dalla vita che si risolvono le situazioni e così l’idea di rinunciare alla politica verrà abbandonata.
Questa commedia,datata 1895, si rivela di sorprendente attualità, certo lsa più completa del gruppo delle “salottiere“. Wilde, con il suo sapere essere critico e spiritoso a un tempo,descrive l’alta società vittoriana del suo tempo,svelandone i vizi, sia quelli più superficiali ed evidenti, vedi il personaggio del dandy, rampollo scapolo che preferisce godersi la vita anzichà prenderla sul serio(accasarsi, essere serio,affrontare i problemi della vita come vorrebbe l’augusto genitore), sia quelli ben più gravi che angustiano Lord Children(un ipocrita che ha costruito la sua fortuna sull’inganno). Quindi una trama assai lineare, seria con lunghi dialoghi fra i protagonisti nella prima parte, per poi nei due atti successivi trasformarsi in una serie di circostanze imprevedibili che danno vita a situazioni umoristiche e paradossali tipiche di Wilde. E il deus ex machina sarà Lord a saggezza che i c.d.”protagonisti per bene”non possiedono.Una commedia che si rivela una feroce critica alla società falsamente moralista del tempo.Tutto sommato una commedia anticipatrice di tanti temi legati alla corruzione politica, alla mancanza di onestà,al faslo perbenismo che certo non sono propri solamente degli anni in cui fu scritto.Wilde era anche un eccellente costruttore di personaggi, tutti delineati assai bene nelle loro sfaccettature psicologiche, e tutti rappresentanti alla perfezione i più diversi soggetti della società vittoriana.
Non meraviglia che una commedia del genere torni periodicamente sui palcoscenici, nel 2003 vi si era cimentato Geppy Gleiieses,ora la porta in scena, adattatore,regista e attore Roberto Valerio.Il suo allestimento è ridotto all’essenziale,scompaiono i quattro atti, un solo lungo atto di 1 ora e 40 minuti, al minimo anche i personaggi in scena….. Questa è una moda, o forse un’esigenza…economica , che indipendentemente dai risultati sta prendendo sempre più campo. Valerio evidenzia i temi per lui chiave,la corruzione politica e l’integrità dei governanti. E’possibile una politica senza compromessi?E in politica esiste un limite oltre il quale vergognarsi delle proprie azioni, e superato il quale va fatto un passo indietro?Ma c’è pure un motivo di carattere privato, un marito, per essere “ideale”,deve rinunciare a qualsiasi tentazione?Ma se l’uomo fosase così perfetto l’amore si trasformerebbe in idolatria.Ma nella vitav reale l’uomo, più che venerazione abbisogna di sostegno e comprensione. Il regista fa muovere tutti questi personaggi apparentemente perfetti nella loro eleganza in quei meandri angosciosi dove si annidano ricatti,compromessi,vendette,duelli e nessuno di loro è come sembra, tutti sembrano indossare una maschera.Sir Robert cela un losco segreto dietro i panni dell’uomo integerrimo e del marito ideale.La moglie Gertrudh lo ama veramente o cerca un idolo da venerare?La signora Cheveley,elegante e affascinante all’apparenza, in realtà possiede un animo scaltro e senza scrupoli. Lord Goring, autoritratto dello stesso Wilde,solo apparentemente è frivolo e superficiale, in realtà è il più umano e equilibrato di tutti. “Ogni uomo ambizioso deve combattere il proprio secolo con le sue stesse armi” dice Goring. E allora ecco Wilde che combatte il perbenismo e l’ipocrisia della sua epoca utilizzando il teatro elegante e brillante della stereotipata commedia vittoriana per colpire il pubblico che vuole invece solo divertirsi. Ma Oscar Wilde sa condire tutto questo con le sue formidabili battute caustiche, gli aforismi fulminanti, i dialoghi frizzanti, i non sense, i virtuosismi verbali, dando alla commedia,nonostante la serietà dei temi trattati,un soffio rinfrescante di leggerezza.
GIUSEPPE PREVITI