“I DELITTI DEL CHIODO CINESE” DI ROBERT VAN GULIK- ObarraO edizioni
20 Novembre 2012RISCOPRENDO VECCHI FILM:”IL GRANDE CALDO” DI FRITZ LANG (1953)
26 Novembre 2012Paolo Piani è uno sceneggiatore di fumetti fiorentino. Diplomato ai corsi di disegno e di sceneggiatura a fumetti ha pubblicato, oltre la sua attività legata ai fumetti, varie storie brevi
per poi approdare al romanzo l’anno scorso con La cena degli ex dedicato a una rimpatriata tra ex-compagni delle elementari.
Con Un piccolo diavolo è al suo secondo romanzo, sempre affezionato al tema degli incontri tra vecchi tra vecchi compagni di scuola ma affrontato stavolta sotto l’etichettatura di
un giallo abbastanza originale.
Un assassino psicopatico architetta un piano diabolico per vendicarsi di un torto subito ai tempi dell’infanzia che gli ha rovinato la vita. E’ fuggito dal manicomio dove era da anni
ricoverato portandosi appresso oltretutto un pericoloso gruppetto di folli come lui.
Poco dopo Firenze è funestata dalle imprese di uno spietato serial killer che colpisce mietendo vittime mentre indossa strani costumi. Intanto conosciamo altri personaggi.
Uno è Simone , che si fa chiamare Saimon, un investigatore privato di mezza tacca specializzato nel pedinare mariti per conto di donne gelose.
A una cena tra vecchi compagni delle elementari ritrova Paolo che ora è un famoso autore di gialli, rifiorisce la loro antica amicizia, ma finiranno anche per trovarsi al centro di fatti tanto inquietanti quanto pericolosi.
Risulta presto evidente che il Killer da la caccia a Saimon, ma perché? E perché lo raffigura come un demonio cattivo? In una successione di momenti, ora drammatici, ora surreali,
ora agghiaccianti, si scatena la caccia all’assassino.
Paolo Piani, come già detto, è uno sceneggiatore di fumetti e lo si vede in questo romanzo dove i personaggi dei fumetti hanno la parte del leone ma al servizio di una storia assai serrata
dove, sia nel mondo dei fumetti che in quello della letteratura, fantasia e realtà si intersecano a vicenda. Nella nostra storia si alternano ai fatti….terreni incontri con il mondo dei super-eroi dei fumetti, di quelli dei fantasy alla Tolkien o deu Dungeors Dragons. Ne scaturirà una vicenda giocata sì sul filo dell’ironia, ma anche cruenta nella rocambolesca caccia all’assas-
sino con pagine spesso mozzafiato e piene di lucida follia.
Paolo Piani è autore sia di fumetti che di romanzi, e non meraviglia certo che nei suoi racconti vi possa essere una commistione tra i due mondi. In effetti la trama di Un povero diavolo
rinvia molto al modulo fumettistico, con i personaggi centrali che sembrano veramente ispirarsi ai protagonisti di un qualsiasi albo, e alludiamo principalmente al detective e allo psicopatico.
Saimon è un povero diavolo come ci dice il titolo, la sua è stata fin qui una vita costellata di fallimenti, si è ridotto a vivere in una casupola in un paesino nei dintorni di Firenze, fa l’in_
vestigatore privato, sicuramente perché non ha trovato di meglio, ma anche perché spinto dall’antica passione per i fumetti, Dylan Dog il famoso investigatore dell’incubo era il suo eroe,
e quindi lui si è quasi “inventato” questo mestiere. Ma rimane un investigatore di… campagna, non va oltre i pedinamenti commissionati da mogli gelose.
L’altro personaggio, il serial killer psicopatico, è un folle di grande lucidità che articola tutta la sua vendetta agendo secondo i testi di un celebre fumetto:
Un’ allegra rimpatriata fra vecchi compagni di scuola sembra dare la stura a una serie di morti, di paure, di violenze, con Saimon chiaramente bersaglio del folle e costretto a ricorrere all’aiuto del giallista Paolo che riuscirà a risolvere la vicenda rileggendo tutta una serie di albi e ripercorrendo il percorso dei loro protagonisti.
La storia gira intorno alla figura del Demone Rosso, un malvagio dotato di superpoteri e ai suoi amici e nemici che popolavano i vari episodi.
Tutto il romanzo in verità è permeato di riferimenti fumettistici, ad esempio è tipica dei fans dei fumetti la caccia ai numeri di una vecchie serie, qui essenziale è il trovarli per compren-
dere il modo di procedere del killer. Ma Piani ne approfitta anche per darci una gustosa descrizione di una mostra-mercato e anche del mondo dei comics.
In tutto questo guazzabuglio di azioni e di sensazioni si muovono i nostri personaggi, degli ex-bambini ormai uomini maturi, tanti già affermati, altri meno contenti della vita che conducono, ma in tutti più o meno sembra essere rimasto vivo il senso del gioco e della sorpresa.
Certamente un libro che piacerà agli appassionati di fumetti ma non deluderà neppure i giallisti per l’elevata suspense che conserva sino all’ultima pagina.
GIUSEPPE PREVITI