” LA BELLA DI BUENOS AIRES ” DI MANUEL VAZQUEZ MONTALBAN — FELTRINELLI
7 Giugno 2013” LUCCIOLE E GRILLI ALLA CAMPOSAMPIERO – DI PIER LUIGI PARDINI E LAURA VIGNALI I LIBRI DEL GATTO NERO
11 Giugno 2013Riccardo Parigi e Massimo Sozzi costituiscono una delle coppie più affermate del giallo italiano, hanno creato vari personaggi,sono passati dal giallo seriale al giallo
storico al giallo comico al giallo d’attualità. Figurano come curatori di alcune prestigiose antologie, ma hanno anche partecipato con loro racconti a tantissime an-
tologie.
Ora seguono un’altra strada ancora e ci portano a Massa Marittima nell’estate del 1914, quando Jacqueline lascia Parigi e il marito violento e dispotico per rifigiarsi
nella cittadina toscana presso Odette i il marito. Questi gestiscono una impresa mineraria, in cui la stessa Jacqueline ha investito dei fondi.
La nostra protagonista inizia una fitta corrispondenza con Rizia, una parigina che era diventata la sua amica del cuore…. Ma la particolarità di queste lettere è che oltre
a tenere viva la loro relazione è di ” raccontare” il luogo dove lei ora vive e così in ogni busta metterà delle cartoline che saranno una sorta di guida fotografica della sua
permanenza in questi luoghi.
Molte saranno le lettere che contrassegnano il soggiorno di Jacqueline in terra di Maremma. Ma se all’inizio tutto sembra procedere lietamente, molte le escursioni e i
luoghi che vengono visitati, e di questo viene dato fedelmente conto, ma poi piano piano le cose cambiano e da diversi punti di vista. All’inizio è palese la nostalgia per
l’amica lontana, ma c’è anche il fermo rifiuto a tornare a Parigi nonostante gli ultimatum del marito e dei familiari perché torni a casa. Poi anche i rapporti con Odette
si complicano, vengono a galla anche problemi finanziari. E intanto un uomo sembra entrare nella vita di Jacqueline….
Un saluto da Massa Marittima recita come sottotitolo Un’originale guida fotografica di Massa Marittima di inizi Novecento in un avvincente giallo di….
Parigi e Sozzi, una ” ditta ” ormai celebre nel campo della narrativa gialla italiana, costruiscono un qualcosa di veramente inedito nel campo del giallo, ovvero ci offro-
no la breve storia della vita della parigina Jacqueline, da quando questa si è trasferita a Massa Marittima. Ma la particolarità di questo libro è di essere corredato
dalla riproduzione di tante cartoline d’epoca agli inizi del secolo scorso.
Ma Riccardo Parigi e Massimo Sozzi sono due giallisti e quindi quello che la per la gioia degli etichettatori chiameremo un ” giallo fotografico”, non può che essere un
giallo caratterizzato da una forte dose di suspense. Ci troviamo tra il maggio e il luglio del 1914, Jacqueline abita a Parigi con un marito avido e violento e ha una rela-
zione con Rizia. Decide di lasciare Parigi e si rifugia in Toscana, a Massa Marittima presso dei parenti. Una volta sistemata inizia a scrivere alla sua amica, e ben presto
dalla natura delle varie missive comincia a emergere un tono sempre più preoccupato, c’è addirittura chi vorrebbe la sua morte, riceve pressioni e minacce dal marito
e anche il clima con chi la ospita si guasta.
Ma parallelamente al nucleo “forte “di questa vicenda viene alla ribalta un altro aspetto.La donna invia all’amica una serie di cartoline per illustrare i luoghi, spesso
eccezionalmente belli di questa città affascinante in cui si trova a vivere.
Pertanto ci troviamo difronte un insolito libro double-face, da una parte la storia della protagonista, dall’altra le cartoline che rievocano la Massa Marittima dei primi
decenni del Novecento. E Jacqueline annota i suoi commenti sul retro delle cartoline che invia all’amica, costruendo dei veri e propri itinenerari lungo la città. Cosiì
riscopriamo piazze che non ci sono più, palazzi restaurati nel secolo scorso, insomma si respira l’aria e l’atmosfera del tempo andato, con informazioni assai rigorose
e documentate e comunque disposte in una forma volutamente leggera.
Al lettore in conclusione due compiti: seguire la storia di Jacqueline che chiude con un clamoroso colpo di scena e nel contempo scoprire il volto della città agli inizi
del ‘900.
GIUSEPPE PREVITI