” VOLVER” DI SILENA SANTONI- GIUNTI- 3O.06.2022
30 Maggio 2022” l’OSSO DEL CUORE ” DI VALENTINA SANTINI- edizioni e/o
3 Giugno 2022Un piccolo aeroplano turistico si schianta nel Mar Tirreno mentre sta raggiungendo la Sardegna. A bordo,oltre i due uomini d’equipaggio, varie persone, tra cui un noto impren-
ditore, che farà appena in tempo a lasciare un’ìntervista. A bordo altre persone, nessuna celebrità.
Un agente in pensione dei servizi, il non vedente Andrea Catapano, “sente” le voci delle vittime e qualcosa lo colpisce, lui non vede ma sa ascoltare. Allora avverte Teresa Pan-
dolfu, ora a capo dell’Unità investigativa. annunciandole che per la tragedia in Sardegna potrebbe trattarsi di un attentato e non di una disgrazia, e fa riferimento a una voce che aveva già udito mentre indagavano ai tempi di Tangentopoli, negli anni Novanta.
E così ecco che entra in scena la donna invisibile,Sara Morozzi, l’unica che puo’arrivare a scoprire la verità. E quindi, con la supervisione di Teresa, si crea una piccola squadra completata da Viola,la nuora di Sara, e Davide Pardo,un poliziotto che ormai fa parte del gruppo. E così Sara si trova a indagare sugli eterni e inconfessabili segreti d’Italia.
MAURIZIO DE GIOVANNI ci spiega in un lungo articolo sul Corriere della Sera come è arrivato a scrivere l’ultima storia con Sara la “donna invisibile”protagonista, appena
arri9vata in libreria con UN VOLO PER SARA.
Un romanzo può nascere da tante ispirazioni, alla base c’è evidentemente un grosso lavoro di immaginazione, ma a volte una notizia, un fatto di cronaca, una foto “scatenano” la
vena creativa dell’autore, che su queste basi inizia a stendere un testo.
DE GIOVANNI rivela che aveva già in mente una certa trama, poi la notizia che un aereo da turismo era precipitato in mare mentre si dirigeva verso Olbia, aveva procurato in
lui, oltre che l’ovvio sconcerto, una serie di interrogativi. Incidente ? Attentato ? E se la scatola nera non fosse stata recuperabile ? E chi c’era a bordo ? Magari una persona cele-
bre ? Magari una persona con un sacco di nemici ? O una persona con un sacco di nemici ? Già, c’erano altri passeggeri, persone anonime per lo più, ma se qualcuno vedesse le
loro immagini potrebbe anche riconoscerne qualcuno e chiedersi cosa ci facesse li.
Beh, questo lungo preambolo ci spiega come può nascere un romanzo, in questo caso UN VOLO PER SARA, che prende appunto spunto da un aereo caduto in mare con i suoi
passeggeri, e questo incidente provocherà l’entrata in scena di Sara Morozzi, uno dei personaggi più carismatici tra quelli creati da De Giovanni. Lei è quella che vede quello che
non si vede e con l’ulteriore abilità di non farsi vedere. Lei legge le labbra e interpreta il linguaggio verbale, per lei gli altri non hanno segreti. Ora è da tempo in pensione.
Una donna con una sua bellezza ma volutamente trasandata, ricerca l’anonimato, non sopporta le “maschere”che ciascuno indossa per celare le proprie menzogne.
E ora eccola tornare in campo, una intuizione di un vecchio collega porta a ricostruire, almeno in parte, la vecchia unità investigativa, per scoprire cosa c’è dietro la caduta di
quell’aereo.
Con la creazione di Sara si ha quasi l’impressione di essere dinanzi a una creatura letteraria che sembra autonoma rispetto al suo creator, è lei che da sempre l’impressione di
creare i tempi e le modalità dell’azione, sempre in linea con il suo essere un personaggio molto taciturno.
E quindi ecco che con Sara la silenziosa e Andrea Il non vedente c’è il trionfo dei silenzi e il balenio degli occhi, l’animazione del volto, e subito è una sinfonia di immagini,gesti,
suoni.
Un romanzo dove un viso, i suoi movimenti, sono l’inizio di una indagine che va nel passato, risvegliando ricordi, sensazioni, personaggi del passato, ma è anche una indagine che deve riguardare il presente, perché il bello della storia che non è solo ricordo e nostalgia, ma è anche presente, con nuove situazioni da verificare sul campo, pur se questo
presente può essere scoperto solo decifrando il passato.
Ma l’abilità dello scrittore è di rendere palpabili, anche su…carta, queste sensazioni, queste pulsioni personali,interpretative, che daranno modo ai nostri…eroi di risolvere i misteri.
E d’altra parte personaggi vivi, non solo su carta, Sara che non vuole il rossetto, che non vuole l’ombretto,che sta bene così, Teresa, che invece è il suo opposto, la vediamo
finalmente felice e pimpante, comprendiamo che è rinata quando compaiono nel bar-libreria, Sara dimessa e mai così sciatta, Teresa con uno spacco vertiginoso, tacco altissimo,
così via, pronte a operare….Due modi di presentarsi, due opposti che si completano, si manifestano e sanno come muoversi. Loro fanno un mestiere dove non si scherza, ma
l’esteriorità è necessaria all'”io” espresso dalle due, al gioco che conducono.
E dall’altra parte c’è l’indagine che si basa su sensazioni, su odori, su sapori, su movimenti impercettibili che solo una grande sensibilità puo’captare. E da tutto questo si potrà
anche arrivare alla soluzione dell’ enigma.
UN VOLO PER SARA è una storia di volti, non mancano certo le azioni e i dialoghi, ma molto si gioca sull’impressione visiva,. Così pensiamo a Nico e Ana, non si vedono da
anni,ormai tra loro non può esistere più nulla,però Sara vuole rendere un favore a chi le ha salvato il nipotino, e quindi fa in modo che Nico possa rivedere Ana,, solo un attimo, il
passato non si cancella e il presente è un’altra cosa, se non hai saputo interpretarlo certo non ti riporta indietro di dieci anni.
Permetteteci un inciso, siamo curiosi della annunciata riduzione per la televisione delle storie di Sara, non interessano tanto gli attori, quanto la capacità di rendere queste
situazioni, per lo più fatte di silenzi e non di parole.
La storia inizia e termina con un volo, il primo semina morte, il secondo porta Sara in Sardegna a risolvere il mistero ma anche a riaffermare che a dispetto dell’apparenza lei
è più che mai viva, perché Sara, tra i più bei personaggi creati da DE GIOVANNI, ora non ha più paura di raccontarsi e di aprirsi ai suoi lettori.
GIUSEPPE PREVITI