” IL MARAGIA’ DI FIRENZE ” DI PAOLO CIAMPI- ARKADIA- 18.05.2021
18 Maggio 2021” HOLMESIANA” (IL MONDO DI SHERLOCK HOLMES)- DI FEDERICA MARCHETTI- EDIZIONI IL FOGLIO- 21.05.2021
21 Maggio 2021Una giornata di nebbia fitta incombe su Milano, quasi un ritorno a tempi che si pensavano ormai passati, sembra quasi di rivivere l’atmosfera di una stagione che oggi non esiste più.
Luca Rastelli lavora alle pagine culturali di un quotidiano milanese. non ha ancora 4o anni,i suoi gusti sono più volti al passato, come questa nebbia che improvvisamente si è pa-
lesata a Milano. Lui è tutto immerso nel suo mondo letterario e cinematografico, e infatti si ritiene al di fuori dell’ ambiente molto più arrivista che lo circonda.
All’improvviso giunge una notizia in redazione, un uomo è stato ucciso a colpi di pistola forando quel muro di nebbia che tiene tutto ben nascosto. Ma ben presto arriva un’altra
notizia, la vittima è il padre di Rastelli, e successivamente si viene informati che la madre del giornalista viene arrestata come autrice dell’omicidio.
Mentre si sviluppano le indagini Luca comincia a indagare per conto suo, chiedendo aiuto a un suo amico scrittore di gialli, un tipo un po’eccentrico, Giorgio Finnekens,grande
esperto di letteratura, sempre circondato di belle donne, e sempre pronto a formidabili bevute….
Enrico Vanzina, che aveva già “cantato” Roma in giallo con “La sera a Roma” affronta adesso la città di Milano con “Una giornata di nebbia a Milano”. Un romanzo ricco di ri-
ferimenti letterari, stemperato da tanta ironia ma anche pieno di suspense, con un linguaggio denso ad opera di vari personaggi. In testa a tutti ,due letterati, un giornalista e
uno scrittore in veste di investigatori. Ma quel che colpisce e’la fluidità e la capacità di scrivere di Vanzina, usando la chiave del giallo.
L’autore conosce bene Milano dove ha trascorso buona parte della sua vita, vi ha girato con il fratello Carlo qualcosa come diciassette film, alcuni gialli. IN questo libro si è acco-
stato a Milano uscendo però dai canoni di un certo giallo-noir un pò ripetitivo con i suoi commissari e i suoi criminali sempre più scontsti. In questo libro mancano i poliziotti,
o almeno sono marginali. A condurre le indagini è…..nientepopodimenoché “-S.E.La Letteratura a cui si ispirano i due pseudo-investigatori, un critico letterario e uno scrittore.
Ci troviamo in una Milano in cui si percepisce un certo senso di solitudine caratteriale, di riservatezza, come del resto un tempo aveva parlato Eugenio Montale che l’aveva defi-
nita ” un conglomerato di eremiti”.Vanzina mette nello stile di raccontare le sue due anime, quella dell’appassionato di letteratura e quella invece di chi fa il cinema, e quindi è abituato a parlare per immagini. Ed ecco che il testo diventa un raccordo per immagini, con tanti rimandi quindi anche al cinema.
Nel romanzo è usata la prima persona, è Luca Rastelli, il figlio della coppia protagonista, che si racconta e ci racconta, e ne esce un romanzo intrigante, pieno di ritmo e di sorprese, elegante ma anche un po’irriverente.
La storia prende spunto dall’assassinio di un anziano signore, genitore del nostro protagonista, ma qui il k.o.diventa doppio, viene incriminata come assassina la madre.
Enrico Vanzina l’ha strutturata come un giallo, in una Milano normale, senza slanci particolari, anche la nebbia è vista come un qualcosa di insolito.
Le indagini ufficiali seguiranno il loro corso, ma il figlio della vittima e della presunta assassina parte da presupposti diversi, tra dubbi, reminiscenze letterarie, apporti vari,
non tanto dai colleghi della cronaca quanto da uno scrittore che gli suggerisce di affrontare la storia come se ci si trovasse dinanzi ai tanti fogli bianchj da riempire quando ci
si accinge a scrivere un romanzo giallo. Il tutto tra ricordi,fantasie, reminiscenze letterarie, madaleine alla Proust, più volte citato dai protagonisti. Uno è un giovane critico
letterario incredulo di quel che gli sta capitando, ma non per questo meno…assiduo sul piano, diciamo…”sentimentale, tra fidanzate, amanti occasionali, ma anche alle prese cpn una madre e una zia di cui evidentemente lui non aveva ancora compreso molto.
Lo affianca un geniale quanto squinternato scrittore, grande “tombeur des femmes”, molto incline al bere, ben capace di scrivere, persionaggio modellato sulle sembianze di quel grande genio della scrittura che fu Andrea G:Pinketts. Ma sarà proprio Pinketts, con le sue intuizioni apparentemente scombinate ,ma in verità molto serie e azzeccate nel dire cosa è veramente accaduto.>
Il nostro autore si conferma abile confezionatore di trame, con uno sfoggio di cultura letteraria, mai però fine a se stesso, da Fitzgerakld a Durenmatt, da Proust a Simenon, da
Scerbanenco a quell’Edgar Allan Poe che si rivelerà poi essenziale nella soluzione del caso. Tutti questi rimandi del resto testimoniano un approccio serio e meditato alla mateia,§
anche perché non vi è bisogno di ricordare, il giallo è vita, è materia viva, è storia vissuta.
Va aggiunto che si affrontano temi anche importanti come la vecchiaia, il modo di affrontarla e di accettarla, tema che poi è condizionante allo sviluppo del racconto,
UN giallo comunque insolito per come è raccontato, non trascura di certo i canoni del giallo tradizionale ma li racconta con una certs dose di ironia, con il gusto di evidenziare
questo tipo di letteratura con i suoi meccanismi e le sue tante variabili che portano alle varie interpetrazioni dei fatti.
Vedi l’uso della “nebbia” che confonde i contorni, l’atmosfere, le vedute, tutto diventa più aleatorio, più indecifrabile, si da poter cambiare le prospettive e i significati. Nebbia
considerata come escamotage letterario perché dal punto di vista atmosferico la nebbia sembra che ormai non esista più(o quasi….). Qui si manifesta la difficoltà fi scoprire las
verità, ma se la nebbia dirada può assumere un significato diverso da quel che doveva sembrare.
Un clima che ci vorrebbe forse portare alla Milano di un tempo con i suoi nebbioni, ma alla fine vale la constatazione che ci troviamo a parlare di un “giallo-letterario”. in cui in-<fatti è la letteratura a trovare la soluzione ( da Poe a Pinketts, passando per Proust…)
Un romanzo che colpisce e si fa gustare tutto d’un fiato, chi l’ha detto che la letteratura è noia !
GIUSEPPE PREVITI