” LA LUCE DELL’ IMPERO” DI MARCO BUTICCHI- LONGANESI
22 Giugno 2018” FIORI SOPRA L’INFERNO” DI ILARIA TUTI- LONGANESI
25 Giugno 2018Agnese vive da molti anni ad Ancona dopo essere praticamente fuggita da Firenze, la città dove era nata e vissuta sino ai tempi dell’Univer-
sità, insieme ai genitori e alla sorella Micaela. Le due sorelle non si vedono da anni, Agnese ha chiuso ogni rapporto forte del suo perbe-
nismo e della sua voglia di tranquillità nella rassicurante Ancona, con un bravo marito e due figlie altrettanto brave e ben educate.
Micaela invece ha sempre praticato un altro tipo di vita, trasgressiva sin dai tempi dell’Università, ora vive sola, non ha un lavoro fisso,ma
ha sempre preferito arrangiarsi, e ha sempre irriso alle vocazioni….borghesi della sorella.. Nel ritrovarsi inevitabilmente le due visioni di
vita si confermano incnciliabili, in entrambe riaffiorano i ricordi del tempo che fu. Agnese torna alla sua infanzia e alla sua gioventù di
ragazza timida e grassa e quindi a disagio con gli altri, la sua vocazione allo studio, l’amore non corrisposto per il cugino Sergio, il rapporto
sempre confittuale con la sorella. Già, Micaela sempre pronta a infilarsi nei guai, siamo tra il Sessanta e il Settanta, la protesta giovanile
è al massimo, scuole occupate, manifestazioni, proteste e scontri. Micaela in tutto questo mondo caotico si trova a meraviglia, si gode la
vita, fuma, beve, abortisce, partecipa ai collettivi, a volte si trascina dietro la sorella ma non ci sarà mai vera unione. Insomma difficile
trovare punti di contatto tra la seriosa Agnese e la ribelle Micaela.
Ma adesso che si ritrovano dopo quasi vent’anni le differenze persistono ancora, troppo assennata e radicata nel suo perbenismo l’una,
sempre incostante e bugiarda l’altra, che si è ridotta quasi a vivere da barbona. Ma la vicinanza, l’occasione di dirsi apertamente cosa
pensano l’una dell’altra, portano via via a squarciare il velo di un passato che apparirà ancora più drammatico e destabilizzante di quel
che poteva sembrare a prima vista. E per Agnese sarà uno choc ancora più tremendo tornare ad un episodio della loro vita, un episodio
che la coinvolge personalmente e di cui aveva rimosso il ricordo…..
La vita non fa sconti,alla fine gli errori si pagano, questa potrebbe essere la morale di questa storia. Due mature sorelle, sulla sessantina,
Agnese e Micaela si ritrovano a Firenze dopo tanti anni che non si vedevano. e il loro incontro sarà determinante nel ristabilire certe veri-
tà, al di là degli antichi rancori e al di là di un perbenismo di facciata.
Le due sorelle sono sempre state diversissime per struttura mentale e comportamenti.Ma ora su iniziativa di Micaela si ritrovano a Firenze
per questioni ereditarie. Questo è l’inizio del romanzo d’esordio della fiorentina Silena Santoni Una ragazza affidabile. Micaela era una
tipa molto individualista, trasgressiva, leggera nei sentimenti. E’stata in prima linea durante le contestazioni giovanili anni ’70, ma oggi
è una “vecchia ragazza” dimessa, un po’ ridicola nel vestire, un look superato nel tempo, quasi incapace di adattarsi alla vita quotidiana, se
per questa s’intende vita di casa, impegno lavorativo, rispetto di orari. Ma lei sembra che sia rimasta ferma ai tempi delle rivoluzioni
giovanili, ha fatto di tutto e di più senza mai pensare al futuro, una “eterna adolescente”,veste in maniera inadatta alla sua età, beve molto
e tira a campare andando a vendere ai mercatini.
Tutto questo lo apprendiamo dall’io narrante della vicenda, la sorella minore Agnese, una secchiona,ossessionata per anni dal sovrappeso
,incapace di farsi amici, ha trovato sfogo nello studio, per il resto, a parte qualche “comparsata”con l’invadente sorella, è sempre stata ai
margini. Poi è cambiata con gli anni, si è costituita una bella famiglia, un marito perfetto, due figlie esemplari, una buona posizione econo-
mica e sociale. E’ stata sempre un tipo un po’represso, con tanti complessi, il peso, la bruttezza, il non essere considerata dagli altri, ma lei
si è rifatta con quello che ritiene una vita di successo. E le è sempre rimasto il vizio di giudicare gli altri, specie Micaela di cui si divertiva
a sottolineare i fallimenti commentandoli con dotte frasi in latino.
E quando le due si ritrovano gli antichi contrasti riesplodono puntualmente, anzi nel ripercorrere le tappe della loro vita riesplodono rancori, odi mai sopiti, anche per stupidaggini, per invidie della più repressa verso la più brillante, ma questa coabitazione forzata acuirà
ancor più le differenze tra loro.
Silena Santoni ci mostra il ritratto di due donne disilluse, che si attaccano al presente per non rievocare un passato dove dolori,disillusioni, ricordi fanno ancora più male di quando sono stati vissuti.
E questo viaggio nella memoria si rivelerà ancora più atroce per Agnese che deve forzatamente strappare dall’oblio(cansapevole ?!?) della
sua coscienza un episodio che ha segnato per sempre la sua vita. E qui il libro pone anche un confronto tra una Firenze assai lontana dalle
consuete immagini da copertina e il paesaggio delle Dolomiti, un paesaggio anche questo ostile, freddo,nevoso, un confronto che è un po’
la chiave di volta della storia
L’autrice inserisce un po’ a sorpresa una seconda fase nella narrazione, nella questura di Bolzano un commissario ha convocato e sta
interrogando due sorelle che sono le testimoni di un incidente sciistico dove ha perso la vita un loro amico. Ma chi sono queste due sorelle? Che ruolo hanno o avranno nella storia generale.Un’atmosfera da giallo che intriga ancor più il lettore.
Alla fine il contrasto tra il bene e il male è molto sfumato, quasi inavvertibile, e inaspettatamente questo grigio fiorentino, questo giallo
dolomìtico acquistano una sfumatura di giallo, con riflessi che andranno ben oltre il rapporto mai fiorito tra le due sorelle.
Il romanzo ha la forma di un racconto di vita, quasi il diario di due esistenze,incrociando passato e presente, e poi incrociando due realtà
ambientali diverse, con il chiasso della città e la calma della montagna,forse ancora più pericolosa dei suoi silenzi.
Silena Santoni è al suo esordio come scrittrice pur se vanta una discreta esperienza di autrice e di sceneggiatrice teatrale e questo lo si ravvisa nella scorrevolezza dei dialoghi e nella cura dei passaggi ambiental, da un luogo all’altro.Come forma narrativa il rapporto tra
Micaela e Agnese viene da questa raccontata in prima persona, mentre la parte che ci porta tra le Dolomiti è espressa in terza persona,
quasi a voler distinguere le differenti angolature con cui Agnese guarda quanto è successo.
Fondamentalmente è una storia al femminile, di sorelle, molto amara, che si sviluppa con le cadenze misteriose di un thriller. Sullo sfondo
le rumorose contestazioni studentesche degli anni ’60 e ’70, il ruolo del PCI, la dura contestazione a Lama, gli anni che seguono con
l’entrata in scena del terrorismo e l’uccisione di Aldo Moro. Un romanzo quindi con chiari riflessi storici, ma a far da contrappunto a queste lotte esistenziali che tanto peseranno sull’avvenire del Paese, la lotta anch’essa assai feroce tra due sorelle, che poi forse non è altro
che la metafora delle lotte di quei giorni, tra chi confusamente voleva il nuovo e non lo seppe raggiungere o definire(Micaela) e chi non
ha saputo cogliere anche i lati positivi di una ribellione che non doveva essere solo di facciata(lo sballo, il 6 politico, le assurde lotte tra
“poveri” come ebbe a dire Pasolini)ma che doveva avere certo in sè qualcosa in più(Agnese).
E come in tutte le cose mancate resta l’odio, l’odio così è rimasto in Agnese e Micaela, la scrittrice non è retorica né vuol fare del facile
moralismo, resta l’amara constatazione che anche tra parenti ci può essere un dissidio insanabile.
Un romanzo piacevole pur se amari, due linee parallele, una storica, una sul familiare , anche se a pensarci bene e in omaggio all’assunto
che due linee parallele s’incontrano all’infinito, ecco che lasciamo ai lettori il piacere di scoprire come si comporranno tutti questi elementi.
Un romanzo che include quindi vari generi pur se il risvolto psicologico è il fil rouge che unisce tutto, il piano familiare con il rapporto
tra le sorelle, il piano storico con le realtà degli anni sessanta e settanta e infine un piccolo giallo con un commissario che indaga.
GIUSEPPE PREVITI
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