” ARRIVEDERCI MONDO ” DI GRAZIANO BRASCHI- YOUCANPRINT
27 Aprile 2013“CAFE’DO MAR- Vizi e delitti di gente perbene ” DI VINCENZO MARIA BRIZIO – GIOVANE HOLDEN EDIZIONI
30 Aprile 2013Donatella Fabbri è una scrittrice fiorentina che proviene dal mondo dell’arte, si occupa di mostre e di eventi culturali, scrivendone recensioni, ma coltiva anche una grande
passione , scrivere racconti gialli e noir. Una passione inizialmente….coltivata nel cassetto, poi costituisce un sodalizio con un’altra autrice fiorentina, Lucia Bruni scrivendo
a quattro mani, insieme saranno finaliste a Orme gialle e Delitti tra i libri. Comincia quindi a pubblicare si antologie e periodici, tra l’altro suoi racconti compaiono su Thriller
Magazine.
Una storia sbagliata (Un caso per il commissario Monti ) è ambientato a Firenze, protagonisti, in forza al commissariato di Rifredi, il commissario Alessandra Monti e l’ispettore
Giorgio Lazzeri.
Una notte Claudio, un ragazzo diciassettenne, non torna a casa, ma solo il giorno dopo la polizia verrà allertata. E’ figlio adottivo di Carlo e Maria, genitori iperprotettivi di un
giovane dalla personalità forte e controversa. Ma se i genitori, specie la madre, ne parlano molto bene la sorella Ilaria non si dimostra molto dispiaciuta. Lei non ha mai
sopportato questo fratello minore dal carattere impossibile. Frattanto verrà ritrovato il corpo del ragazzo che è stato ucciso.
I due poliziotti indagano, parlano con i genitori, con un vicino di casa a cui Claudio, il giorno stesso della scomparsa, ha tentato di uccidere il cane per pura malvagità, e poi con
Gianni, il suo compagno inseparabile. Questi è grande e grosso ma fondamentalmente è un bamboccione , una sorta di boy-guard per Claudio che se ne approfittava e lo faceva
compartecipe di imprese tutt’altro che edificanti. Dagli interrogatori che si allargano ai compagni di scuola, agli insegnati, ai vicini il quadro che ne esce di Claudio è tutt’altro
che positivo, idolatrato da alcuni, temuto da altri, un ragazzo intelligente ma con una spiccata predisposizione al male, al dominio degli altri, alle frequentazioni pericolose.
Ma tutto questo non spiega perché è stato assassinato, le indagini proseguono senza sbocco finché il caso farà precipitare le cose…
Sino a qualche tempo fa Donatella Fabbri faceva parte di quella categoria di persone che i sogni li tengono nel cassetto…Scriveva racconti che però non voleva pubblicare.
Poi piano piano ha cambiato idea, agli inizi scrivendo racconti a quattro mani con Lucia Bruni, poi acquisendo sempre più fiducia e forza, pubblicando quindi con regolarità.
Con Una storia sbagliata la Fabbri approda alla dimensione del romanzo giallo, facendo intravedere che questo esperimento avrà un seguito.
E ci sembra che oltre a compiere un ulteriore passo nella sua evoluzione di autrice di gialli abbia dimostrato di essere in grado di confezionare delle storie “lunghe”. Sa
costruire delle trame credibili, non risentendo particolarmente del passaggio della dimensione del racconto a quella del romanzo, sa tenere il ritmo e mantenere la suspense.
E’ abile nella creazione dei personaggi, con pochi tratti li caratterizza e li rende assai…visibili e plausibili.
Questa storia l’ambienta nella sua Firenze, i protagonisti sono una coppia di poliziotti, un commissario donna, Alessandra, e un suo ispettore,Giorgio. Sono invischiati in un
caso che si presenta difficile., la scomparsa di un diciassettenne, che una notte non ritorna a casa e poi verrà ritrovato cadavere. Le indagini li porteranno a spaziare oltre
il caso in sé, i rapporti tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, e anche l’arrivo in casa di una persona, in questo caso un bambino adottato, che sconvolge un certo tran tran
quotidiano e può portare anche a conseguenze imprevedibili. E ancora la scuola, il bullismo, i vari problemi dei giovani, i rapporti tra marito e moglie, nel nostro caso
molto marcato è il rapporto dei poliziotti con i rispettivi partner, cioè quanto il loro faticoso e particlare tipo di lavoro può influire sulla famiglia.
La storia è ambientata a Firenze ma tutto sommato per i temi che tratta si nota che attraverso la chiave del giallo si viene a parlare di problemi di portata generale e
quindi capaci di interessare un pubblico assai vasto.
Quanto allo stile di scrittura Donatella Fabbri è molto portata al dialogo, i suoi protagonisti danno corpo alla vicenda attraverso le loro parole, e, in aggiunta, ricorrendo a
dei corsivi, manifestano le loro riflessioni, quindi un procedere nel presentarci i fatti attraverso il raccontare o il raccontarsi.
La Monti quindi o dialoga con i colleghi o i testimoni o con il marito esprimendo i suoi dubbi e le sue certezze, non limitandosi al caso sui cui indaga ma facendoci partecipi
anche della sua vita familiare. E lo stesso procedimento viene usato con l’ispettore, molto attaccato alla famiglia, ma anche portato a “soffrire” per la svolta che sta prendendo
l’indagine.
Un romanzo ricco di fatti e sensazioni, scritto in maniera asciutta ma assai nitida, scandendo progressi e ostacoli nell’indagine.
Un’ultima osservazione, non molto presenti nel firmamento letterario di genere le coppie donne/uomo, la Bartlett stabilmente con Petra e Fermin, a volte pure Kay Scarpetta, hanno
puntato su un tale binomio. Curioso, ma poi non tanto, che siano solo scrittrici donne a creare la coppia dove appunto è la donna a primeggiare. Nei libri della Bartlett
la coppia assume anche un ruolo di commentatore della vita sociale, nel caso di Alessandra e Giorgio, pur non mancando riflessi alla vita quotidiana, la loro coppia sembra
più di tipo classico, cioè proiettata sull’indagine.
Attendiamo c on fiducia il ritorno in azione dei due investigatori, del resto il finale del libro lo fa presupporre : “E se cominciassimo a darci del tu, lei…tu saresti d’accordo ?”
” Dico che sarebbe ora “.
GIUSEPPE PREVITI