” APPUNTAMENTO A BUDAPEST” DI LAURA VIGNALI- EFFIGI- 02-12-2022
2 Dicembre 2022” IN FORMA DI ESSERE UMANO” DI RICCARDO GAZZANIGA-RIZZOLI- 12.12.2022
12 Dicembre 2022Fine anni ’60, ci troviamo nel centro della Sardegna a Bonela, e il maresciallo Dioguardi è alle prese con un delitto che segna la sua seconda indagine da
quando è stato trasferito nell’isola. La vittima è un certo Narciso Aggius, un servo pastore che lavorava per un grosso proprietario terriero, Tonneddu Cor-
rias. Narciso è stato trovato con la testa sfondata e con altri particolari che fanno pensare al c.d. “Codice barbaricino”, le cui severissime regole sembrano
ancora contare nella società sarda.Aggius è un povero disgraziato accolto per pietà dal Corrias, anche se la verità è che lui era figlio naturale della moglie del
Corrias. Questi ha un figlio, Gesuino, un tipo debole e senza spina dorsale, succubo del padre e della moglie, Chiarella,, che lo tradisce a tutto spiano, e anche
con Narciso. L’unico che non riesce a averla è il dispotico suocero che ha una vera e propria infatuazione per lei.
Muore, come già detto, Narciso, e poi. suicida, muore anche Gesuino, dopo il rifiuto della moglie a tornare con lui. Ma in tutto questo quale è stato il ruolo del
Corrias ? Sarà stato lui a spingere il figlio al suicidio ? E cosa sa della morte del servo padrone ? Ma un altro dubbio attenaglia il maresciallo.perché certi riti di
sangue sembrano propri di un mondo arcaico, dove le Divinità pretendono che tutto sia purificato con il sangue umano.
Succede poi che un vecchio pastore venga ucciso con un vecchio moschetto, e anche questo fatto complica ancor più le indagini. Insomma una Sardegna do
modernità deve ritiener sempre combattere con la brutalità selvaggia dei tempi antichi,, pur se fortunatamente sembra che qualcosa stia cambiando E il maresciallo Dioguardi ritiene che il futuro sarà migliore.
Prosegue a cura dei Fratelli Frilli editori la riproposizione dei romanzi di Nicola Verde ambientati in Sardegna, protagonista il maresciallo dei carabinieri
Carmine Dioguardi che compie quasi una indagine antropologuica su una Sardegna primitiva alla quale si era avvicinato con un certo scetticismo salvo poi
finire per subirne il grande fascino.
E parliamo quindi di UN’altra verità, la cui prima edizione risale al 2007 con il titolo Mai fidarsi del colore. Nicola Verde è uno scrittore di lungo corso, e quindi ha una produzione riguardo a temi e ambientazioni molto vasta non limitata pertanto al ciclo sardo. La sua Sardegna non è mai folcloristica, è,
genuina, “primitiva” se vogliamo, anche nel linguaggio, che specie negli anziani è….quasi incomprensibile. Tutto questo da un maggior valore alla storia.,la>
rende più vera, più credibile. Ci troviamo in una Sardegna arcaica, antica per certi versi ma che anche sente l’inesorabile avanzare della modernità, si parla
di industrializzazione che sta per arrivare e fa tremare una economia sino allora basata sull’agricoltura e la pastorizia.
Siamo nel 1969 quando si svolge questa storia ci cui il protagonista è il maresciallo Dioguardi, chiamato a indagare su un feroce omicidio, vittima lo “scemo”
del paese, un mezzo scimunito, Narciso Aggius,che fa il pastore per conto di uno dei potenti del luogo. Siamo a Bonela,un piccolo borgo, immaginato dall’autore nella Sardegna più profonda dove si stanno stabilendo gli stabilimenti della Petrolchimica. con grande sconceerto e paura degli abitantemono che la loro vita, pur se siamo nel ventesimo secolo,ne risulti sconvolta. D’altra parte nei rapporti tra gli abitanti può ancora risultare che si aagisca iin base a codici millenari che sanciscono usi, regole e pene.
La storia si svolge intorno alla famiglia del potente e dispotico Tonneddu Corrias, “il proprietario”come lui si definisce, e ritenendosi quindi proprietario in
assolito anche della moglie Antonia, del figlio Gavino, una vera nullità anche perché sopraffatto dalla invadente personalità del padre, della nuora Chitella
Fadda, di cui lui si è invaghito ma che lei respinge, preferendogli addirittura il bistrattato Narciso.
IL maresciallo tra dubbi, voglia i capire, interrogatori propri, prosegue un po’a tentoni mz piano piano riesce a fare un po’di luce in quel mistero che è il caso
Aggius, con l’insegnamento di non fermarsi mai alla prima verità. E d’altra parte occorre sfrondare ogni….modernità per approdare a una sentenza di morte
decretata dal codice barbaricino secondo riti e superstizioni che risalgono a secoli fa.
Una storia avvincente, ben scritta e ben ritmata da NicolA Verde a suo agio in questi passaggi tra antichità e passato, un passato dove ci sono ancora personaggi che vi vivono seguendo usi e leggi, anche se sono delle e proprie barbarità., con una ferocia che non ha più niente di umano, ma ormai i tempi
stanno cambiando. E questo darà nuovo impulso alle indagini del maresciallo che comincia così a capire anche la Sardegna e i suoi mutamenti.
GIUSEPPE PREVITI