“Il metodo del coccodrillo” di Maurizio De Giovanni – Mondadori
14 Gennaio 2013VERSO IL FESTIVAL DEL GIALLO DI PISTOIA- 1 2 3 FEBBRAIO “GOLOSI CRIMINALI” : ” ETTRE ! RICETTE TOSCANE ” DI CHECCO BUGIANI
19 Gennaio 2013Rocco Liguori e Nino Calabrò sono due ragazzini che vivono in un paesino dell’Aspromonte, e sono molto amici pur essendo uno figlio di un carabiniere e l’altro di un esponente della
n’drangheta. Ovviamente i loro destini saranno diversi: Rocco diviene un agente undercover dei servizi antidroga, l’altro un esponente di spicco nel traffico della droga.
La vicenda procede attraverso una serie di fatti e di personaggi, un carico di cocaina deve sbarcare sulle coste italiane, un agente infiltrato scompare, si incontrano degli spietati trafficanti di varie nazionalità, oltre una bellissima mercante d’arte di origine colombiana.
Naturalmente in questo susseguirsi di fatti finiscono per ritrovarsi anche Rocco e Nino, che nel gergo mafioso rappresentano il coltello e la chiave, l’Onorata Società e lo Stato. E tramite le storie dei vari personaggi e le loro azioni si capisce come l’ndrangheta sia diventata la prima organizzazione mafiosa italiana. E si squarcia un velo anche sugli incredibili profitti che il mercato della droga realizza.
La storia procede ricca di colpi di scena rivelando anche particolari inediti sul traffico di droga dall’America latina all’Europa. Un romanzo ben costruito e interessante perché si vede subito che è stato scritto da persona addentro alla materia.
Due amici d’infanzia si ritrovano in età più adulta quando militano su sponde opposte: Nino è un pezzo grosso della’ ndrangheta, Rocca invece è un ufficiale del carabinieri ora agente infiltrato che deve smascherarlo e arrestarlo.
Roberto Riccardi è lui stesso un ufficiale dei carabineri, tuttora in servizio, con un importante passato operativo mentre al momento cura le relazioni culturali dell’Arma, oltre a fare il giornalista e lo scrittore. Con Undercover ci presenta un romanzo di classe, un poliziesco assai intenso e di buona fattura. La storia è ricca di colpi di scena, di tradimenti, di amori,di violenza. E vi troviamo gente capace di battersi per degli ideali, ma anche gente spietata, violenta, senza scrupoli ma di contro anche gente umiliata per tutta la vita che però sogna di
vendicarsi e sopravvive in questa attesa.
Riccardi attinge certamente materiale dalla sua vita di “operativo” sul campo. In questo romanzo affronta anche il tema dei fratelli “contro” unitamente al tema dei giovani pronti a sacrificare la vita per uno Stato pur deficitario che sia.
Riccardi riesce anche ad unire a una vita vissuta in prima linea e quindi foriera di tante esperienze la capacità di essere un buon osservatore e un altrettanto efficace scrittore. Questo libro scaturisce da un incrocio di varie esperienze che possiamo sintetizzare nelle duplici attività di investigatore e di scrittore.
Ma ha anche la capacità di andare oltre la storia narrata, ad esempio in poche pagine ci fa capire come l’ndrangheta, arrivata da remoti paesini dell’Aspromonte , sia oggi la prima organizzazione criminale del Paese con un fatturato altissimo. Questo ha permesso una convivenza sempre maggiore tra cosche, politica e alta finanza. Estorsioni, riciclaggio di denaro sporco, operazioni commerciali assai spregiudicate, traffici di ogni genere, che possono riguardare la droga, i clandestini, le armi. E viene anche evidenziata la pericolosa tendenza de vari clan mafiosi a unirsi tra di loro. E in questo quadro rientra anche quella parte della politica collusa con questi gruppi.*
Al giorno di oggi vi è una tendenza diffusa a fare gli scrittori, ma a parte che non è una casta chiusa, ben vengano romanzi come Undercover e perché servono a far conoscere questi fatti e perché appaiono scritti da uno che sa.
E’ un romanzo di respiro internazionale che ci fa vedere come sia globalizzato il mondo del crimine con questa ‘ ndrangheta che riesce a comprare poliziotti, imprenditori, politici. Il suo potere è sempre maggiore, e non solo per la ferocia dei suoi boss, ma anche per la capacità di infiltrarsi ovunque, facendo incetta di colletti bianchi, penetrando nelle banche, controllando le aziende, e anche i politici.
Sottotitolo di questo romanzo è “niente come sembra”, vi si descrive la vita di un agente infiltrato, una vita vissuta sul filo del rasoio, con il rischio di scoprirsi e di essere tradito. Ma la fatica maggiore è di farsi credere diversi da quelli che si è. Quando il destino fa ritrovare i due amici dell’infanzia, ora su sponde opposte, Rocco deve rendersi credibile come uomo corrotto.
Intorno a loro poi gravitano una serie di personaggi, appartenenti e alla malavita o al mondo di chi la contrasta sotto copertura. Due mondi che in questo continuo cambiare di posizioni finiscono per mescolarsi, con uno ancor più spietato elemento provocatore ossia il dio denaro, che può indurre a tentazioni insospettate.
Nel libro molto rigorosa la descrizione dei vari personaggi, anche quella riferita ai criminali, assai crudeli nelle loro manifestazioni e senza pietà neanche per i più miseri.
“ Niente è come sembra ” anche sotto il profilo di un gioco pesante di tradimenti e di vendette, che può coinvolgere chiunque, anche i più potenti mammasantissima.
Nella copertina del libro sono riportati i simboli di onorata Società e Stato , il coltello e la chiave, ma questo romanzo non vuole essere soltanto la storia della lotta tra le organizzazioni criminali e lo Stato, ma è anche una storia di sentimenti. L’amore tra la bella colombiana e il tenente, l’amicizia tra persone diverse, l’amicizia tra colleghi, di contro la vendetta sentimento più forte delle angherie e dei soprusi.
Una vicenda con vari teatri operativi, la facienda dove si produce la coca è in Colombia, a Roma agiscono i centri addestrativi e operativi delle squadre anti-droga, m entre in Spagna si svolge la parte finale.
La forza del racconto sta e nell’evolversi della indagine descritta nei minimi particolari, ma anche nei rapporti che intercorrono tra chi è chiamato ad adempiere a compiti così delicati, ma pure nei rapporti tra gli “infiltrati” e i componenti della criminalità con cui vengono a contatto.
Riccardi sa farci rivivere queste emozioni, queste contraddizioni, queste sfaccettature dell’animo umano, i suoi personaggi sono incredibilmente “vivi”. Un mondo affascinante con la descrizione della vita di questi uomini e donne che agiscono in un mondo che può anche apparire ambiguo. Ma è l’unico possibile per chi vive appeso a un filo sottilissimo, che li può far crollare da un momento all’altro.
Un racconto a tinte forti, contraddistinto da molta azione, ma non si fa fatica a rintracciarvi un senso di verità, di realtà che l’ufficiale-scrittore sa trasfondere oltre la cronaca.
Il primo comandamento che si dà a chi sarà prescelto per effettuare operazioni sotto copertura è di pensare sempre che “niente sia come sembra”. Ambiguità e doppi giochi diventano così bagaglio comune per questi uomini che devono sempre discernere tra quel che appare e quel che è. Riccardi ce li mostra nella loro realtà, nei loro dubbi, nel loro vivere più vite, ma li descrive con un tocco di umanità che ce li rende più vicini.
E alla fine resta la sensazione di un mondo solo apparentemente innocente, ” se si risale la scala delle colpe alla fine non resta nessuno”……
GIUSEPPE PREVITI