UNA PIACEVOLE RISCOPERTA: AUGUSTO DE ANGELIS
7 Maggio 2015IL FENOMENO MAIGRET
7 Giugno 2015Si parla molto delle origini del giallo italiano, che sono abbastanza recenti tutto sommato, molti partono da Giorgio Scerbanenco (anni cinquanta e sessanta), ma uno
scrittore che va assolutamente rivalutato e che certamente ha lasciato un suo segno è Augusto De Angelis, vissuto tra il 1888 e il 1944, perché sicuramente nella prima
metà del secolo scorso può anche essere considerato trai padri dells letteratura gialla nel nostro Paese.
Per gli Oscar Mondadori stanno tornando in libreria i libri del ciclo milanese del commissario Carlo De Vincenzi ne “I Gialli di Milano” e questo ci permette di parlare
di questo romanziere e naturalmente anche delle sue opere.
De Angelis nasce come giornalista e drammaturgo, ma scriverà anche quattordici romanzi gialli: il suo interesse per il giallo lo aveva già manifestato nel saggio Conferenza
sul giallo(in tempi neri) quando espresse una forte difesa della letteratura gialla che il regime fascista avversava apertamente. De Angelis confutò che scrivere gialli fosse
l’opera di un vizioso o di un disfattista, e aggiunse che non ci doveva essere alcun complesso di inferiorità verso il giallo e d’oltre Manica e d’oltre Oceano.
Nel tempo la sua attività divenne quella dello “scrittore di romanzi polizieschi”, e fu la sua attività principale sino al 1944 quando perse la vita per le conseguenze di un brutale pestaggio a opera di un fascista.
Protagonista dei suoi racconti fu un commissario di polizia, capo della squadra mobile di Milano, Carlo De Vincenzi, un giovane dotato di grande sensibilità, molto colto,
ma dotato di un intuito formidabile, un abile psicologo, insomma un uomo vero, molto reale, e anche assai umanoi e disponibile. Nelle indagini De Vincenzi si rivelò un grande
innovatore, si affida alle sue prime sensazioni e all’approccio con il luogo del delitto. De Vincenzi soleva dire ” <il delitto è una deviazione della personalità”, e lui studiava
molto i personaggi che aveva di fronte.. Tra lo scetticismo dei suoi colleghi trascurava gli elementi materiali, tracce, indizi, di cui fidava meno, affidandosi allo studio posicolo-
gico dei vari protagonisti. Potremmo paragonarlo a George Simenon, anche a un Van Dine, i cui personaggi si affidano sall’intuito e alla conoscenza dell’animo umano.
I suoi romanzi non dovevano essere un “piacevole passatempo” ma dovevano essere letti con attenzione, facendo rivivere una credibile vicenda umana, inserita nella vita di
tutti i giorni, anche da un punto di vista sociale, con ricostruzioni ambientali assai meticolose, e personaggi ” autentici “.
La sua ambizione era stata di…immergere i gialli nella vita quotidiana, e naturalmente i poliziotti, i colpevoli, i vari protagonisti dovevano avere ” muscoli,sangue, cuore e
anima “.
Abbiamo già citato Simenon, ma potremmo aggiungere Chandler, Hammett, ,lo stesso De Angelis, ovvero un gruppo di scrittori che segnano il passaggio a una nuova forma
di scrittura del giallo, del resto nella narrativa altri grandissimi autori come Pirandello, Svevo, Tozzi, Joyce stanno via via distaccandosi dalla scfrittura naturista o verista
dell’8oo.
De Vincenzi non è un uomo comodo, lo si definirebbe un poeta prestato all’azione, è un poliziotto scomodo pert i suoi superiori ” Lei non vuol tenere conto deglli indizi…”,
“Lei non li arresta… ” a volte gli vengono rivolte critiche pesanti, qualche suo collega gli ride dietro, ma lui raggiunge sempre i risultati richiesti e sia il questore di Milano che
quello di Roma lo apprezzeranno e lo appoggeranno sempre. Inoltre, connotato dsa non trascurare, i suoi uomini sono pronti a tutto per lui.
De Angelis non doveva amare molto gli investigatori privati che pure tanta parte nei Gialli d’importazione, dove di solito l’eroe è il detective e il poliziotto fa spesso la figura
del cretino, De Angelis crea un investigatore inglese, Harrington, che qui serve solamente a far risaltare maggiormente il carattere del protagonista.
De Vincenzi detestava la routine, i delitti volgari o nell’ambito della malavita, lui prediligeva gli omicidi misteriosi dagli enigmi complessi e apparentemenete insolubili. Pur di
risolvere un caso era deciso anche a forzare…la mano, ricorrendo a strattagemmi e trucchi non sempre in linea con la legge.
Segnerà una rivoluzione nella letteratura poliziesca, questo scrittore con questo “poeta-detective”, una figura certo molto letteraria, ma De Vincernzi è un intellettuale che sa
anche curare l’azione.
Importante è il suo rapporto con questa Milano anni Trenta, una Milano grigia, malinconica, piena di nebbia che ben s’intona con l’animo spesso triste del commissario, che
però pur rimpiangendo le sue valli ama profondamente questa città, la sente sua, infatti non accetterà di buon grado il trasferimentoi a Roma.
Milano è una città piena di contrasti,con un profilo anche misterioso, teatro anche di fatti di sangue, di dolore, di ingiustizia. Per rispettare le impostazioni della censura
sceglieva ambienti particolari(grandi alberghi, case di moda, la Fiera di Milano, Cinecittà) e anche i ” cattivi” spesso erano stranieri. Ma in verità concedeva ben poco alla
impostazione trionfalistica del regime, nei suoi testi si respira sempre un certo malessere, , una certa malinconia che va al di là del racconto.
De Vincenzi si portasva sempre dietro un senso di solitgudine, di disagio, di stanchezza, e il suo carattere era molto chiuso, pur trasferensdosi spesso nei sogni. De Angelis
diceva che i gialli sono la faccia notturna e inquietante della realtà contemporanea, realtà che però dicchiarava non creata ma insita nelle cose di tutti i giorni.
Titolare di una scrittura piacevole e raffinata, rticorreva spesso a una unità di tempo e di luogo, riunendo tutti i sospettati in un luogo per la identificazione del colpevole.Nel
1939 fu acclamato il migliore tras i giallisti italiani. Negli anni sessanta ebbe un rilancio televisdiono con Paolo Stoppa nei panni derl commissario, fu scelto certamente un grande attore, ma non molto in linea con il peesonaggio im maginato da De Angelis.
Tornando all’assunto iniziale De Angelis reclama a pieno titolo un ruolo primario nell’affermazione del giallo all’italiana.
Indichiamo brevemente di seguito i romanzi usciti recentemenete con protagonista il De Vincensi:
IL BANCHIERE ASSASSINATO di AUGUSTO DE ANGELIS: E’ la prima avventura del commissario De Vincenzi che riceve nella notte in Questura la visdita di un vecchio
amico, che è molto inquieto. Ma non fa in tempo ad aprrirsi , il commissario deve recarsi sul luogo di un delitto, luogo che non è altro che la casa del suo amico, e la vittima
è il suo maggiore creditore,In una Milano piena di nebbia che nasconde la vista, ma la nebbia è anche metaforica nasconde anche la morale di certi ambienti frequentati
dasi nostri personaggi.Un gruppo composito, nobili decaduti, ragazze innamorate, individui senza scrupoli, giovani forti deiloro amori. >L’impianto dfel romanzo è molto
teatrale, grande spazio ai dialoghi, colpisce questo commissario che si muove con molto acume e sa intuire i vari passaggi. . Un romanzo di buon livello.
SEI DONNE E UN LIBRO: In una piccola libreria antiquaria viene trovato mil cadavere di un luminade della medicina, gran donnaiolo, uomo sempre baciato dal successo e
dalla fortuna, In questo caso De Vincenzi si troverà circondato di donne bellissime, pur se l’indagine lo porterà da ambienti di gran lusso a portinerie scalcinate.
Qui De Vincenzi è messo a dura prova, uno strano pacco con materiale ca chirurgo gli è stato recapitato in questura,un libro è scomparso dagli scaffali della libreria nella
notrte del delitto.
Tanto materiale per chi voleva fare il poeta, e ora si ritrova a fare il detective, qui trova donne, spiritisti, a altri ancora e sarà appunto una sedut spiritca a fare svelate il
nome delcolpevole.
GIOBBE TUAMA&c di AUGUSTO DE ANGELIS: Un delitto alla Fiera del >Libro di Milano, un imbonitore di Bibbie evangeliche, tale Giobbe Tuamna, di origine irlandese,
§in realtà un usuraio, viene trovato morto sotto un banco di libri. Grande scalpore, si è mosso il questore in persona, anche se De Vincenzi, sornione come sempre, si è
nascosto tra la folla per studiare meglio persone e ambiente. Lui non si scompone mai, osserva, si guarda intorno, per lui è un caso che ama subito, lo intriga, ci sarà un
secondo delitto, vittima un altro straniero, anche questo in modo inquietante e simbolico. Evicdente un regolamento di conti ….nati sotto altri latitudino ma che il caso ha
voluto che si regolasse a Milano.
Chiaro che trattandosi di storie scritte nel periodo fascista De Angelis dovesse pur concedere qualcosa e dava una verniciata di straniero, ma a lui interessava il ” male”
il rapporto umano, la storia, la nazionalità era un fatto secondario, Un commissario fuori dagli schemi ma che faceva della riflessione e di un approccio molto interiore§il suo
credo.
L’IMPRONTA DEL GATTO DI AUGUSTO DE ANGELIS: Ancora boss della malavita di origine straniera ma che si sono ritirati a Milano ma non hanno certo casmbiato usi
e costumi,Il giovane rampollo di una ricca famiglia venezuelana viene ucciso e il cadavere lasciato davanti alla casa di un vecchio criminale americano viene protato altrove.
De Vincenzi capisce che qualcosa non va, e sarà aiutato da un gatto, le cui zampette sporche di sangue saranno determinanti nel far individuare il luogo dove il corpo era stato
portato. Poi all’acume del poliziotto ricostruire una storia piena di personaggi e più vicina a quei gialli d’azione che De Angelis non prendeva normalmente come modello.
Ma l’originaslità di De Vincenzi è che lui si affida al caso, in questo caso un gatto, e ne fa il co-proitagonista di unas storia deelle tinte più leggere….
Ci auguriamo che la pubblicazione dei romanzi di De Angelis prosegua, sicuramente lui sapeva scrivere i suoi gialli, con una scrittura solida, dai tanti personaggi, storie
sempre godibili e piene di suspense e mistero. Al regime non piacevano i gialli, ma De Angelis veniva quanto meno tollerato perché lui aveva creato un giallo all’italiana
rifuggendo dai tanti gialli d’importaziine poco consoni al nostro modo di vivere e di pensare.
GIUSEPPE PREVITI