” IL MOSAICO” di LUCA BANDINI- EDIZIONI ATELIER
11 Aprile 2019” UCCIDETE IL CAMALEONTE ” di CARLO F.DEFILIPPIS (MONDADORI)
18 Aprile 2019Sono trent’anni che Bacci Pagani non ha più incontrato Maria, ma è bastata una telefonata, riascoltare una voce, pur non sentita per tutto questo tempo, per farlo riandare
indietro negli anni e rivivere un qualcosa che avevano vissuto insieme a metà degli anni ottanta. E Bacci ricorda che era uscito da poco di prigione dopo che era stato incarcerato
con l’accusa, poi rigettata, di essere un terrorista. Dopo aver girato un po’per il mondo era tornato a Genova aprendo una agenzia investigativa, e proprio il primo caso affidatogli lo aveva messo in contatto con Maria.
Si trattava di proteggere la famiglia dell’ingegner Rissi, un manager di punta delle Partecipazioni statali. Si trovavano in villeggiatura in una splendida villa sulla Riviera di Levante, e con i coniugi Rissi, il figlioletto, la tata, appunto Maria, e due domestici. Una volta arrivato in villa Pagano nota che l’atmosfera è tutt’altro che serena, lei è una
bellissima donna, ex-attrice, ma purtroppo…disturbata da troppi disagi psichici, il bambino vive affidato a Maria a cui è attaccatissimo. Ben presto il nostro boy-guard nota
che difronte alla spiaggetta della villa staziona un lussuoso yacht con a bordo delle facce poco raccomandabili.Pagano capisce che l’incarico affidatogli non è dei più leggeri, un giorno che accompagna il gruppo a Genova per visitare la città viene aggredito da un uomo armato e anche gli uomini dello yacht sembrano sempre più aggressivi. Il gioco si fa sempre più pericoloso, e d’altra poteva immaginarsi che qualcosa non tornava sin dall’inizio, perchè un uomo potente come Rissi si era rivolto a lui, un perfetto sconosciuto ?
Altre preoccupazioni vengono da Adriana, la moglie di Rissi infatti appare sempre più misteriosa e in preda a troppe….dipendenze. Una storia che finisce poi con l’intrecciarsi
con i loschi traffici di un Italia apparentemente ricca, ma invece minata dalla corruzione negli apparati dello Stato e dalle troppe connessioni con mafia e criminalità.
BRUNO MORCHIO in UNO SPORCO LAVORO torna al suo personaggio seriale per eccellenza, protagonista di una decina di romanzi, Bacci Pagano, che, grazie all’incontro
con un’amica, Maria, torna indietro di trent’anni, quando il nostro detective inizia la carriera di investigatore privato. Un ritorno quindi alle radici, una rivisitazione del proprio passato. un passato costellato di tanti eventi e di personaggi misteriosi.
Con questo romanzo Bacci Pagano ci svela una parte della sua vita, con il suo esordio quale investigatore privato. Una vecchia amica che riemerge da un tempo lontano e che
lo costringe a riesaminare una parte della sua vita, tornando su ferite mai chiuse e anche provocando qualche rimpianto su tutto quello che poteva essere e non è stato.
Guardando negli occhi quella donna che forse nella sua vita è stata più importante di quel che può voler dire di non averla rivista per tutti questi anni. Il nostro eroe scopre il bisogno di “riscoprire” chi era lui trent’anni fa, quando appena uscito di prigione, una volta caduta l’ingiusta accusa di terrorismo, decise di dare l’investigatore. Ma Bacci trova un motivo di speranza in questo tornare indietro, che porta un pò di malinconia, un pò di nostalgia per quel che poteva essere e non è stato, ma c’è anche la rabbia per come le
cose sono andate. E da questo esame fatto oggi emerge forse il rimpianto per qualcosa che non è mai esistito….
Il personaggio creato da BRUNO MORCHIO è stavolta al centro di storie oscure, legate ai settori più misteriosi del nostro Paese. Lui non si è mai sentito un mercenario, lui
piuttosto si considera un professionista al servizio di chi lo paga e quindi cerca di portare in fondo il servizio per cui è stato chiamati, al di là di quelle che possono essere le sue
idee.Bacci Pagano è sicuramente un bel personaggio, certamente cinismo e violenza alla lunga possono anche averlo…contaminato, ma se lo studiamo bene è una personalità
complessa, è ben informato sul mondo che lo circonda. gli anni e le varie traversie lo hanno indurito, ma hanno anche aumentato la sua voglia di vivere. Insomma un personaggio “vero” che si appassiona ancora e fa appassionare ancora il lettore.
In questo UN LAVORO SPORCO qualche pagina è dedicata a Genova(del resto Morchio e Pagano sono genevesi doc) e quindi ci fanno un bel ritratto dei luoghi da vedere, della§
cucina, dei palazzi, della musica, delle strade.
Dunque, 30 anni fa, uno scalcinato detective alle prime armi trova lavoro come guardia del corpo della famiglia di quello che si rivelerà un ricco intrallazzatore senza scrupoli.
Siamo sulla costa ligure, il compenso per il suo lavoro è alto,.sembra capitato in una bella famiglia, ricchezza ostentata, bei vestiti, cibi e vini di lusso,ma questa è solo la facciata.
Poi i compromessi,le delusioni, i rischi che si susseguono, personaggi ora potenti ora fragili, ma tutti con qualcosa da nascondere. E per Bacci l’ingresso in questo mondo corrotto e violento, dove non c’è alcun rispetto per la figura umana, sarà certo traumatico, ma cosa potrà fare per cambiare le cose ? Pagano non si sente un Don Chisciotte, però non si da
mai per vinto, lui lotta per essere in pace con la propria coscienza, certo pagherà dei prezzi salati, il suo corpo è pieno di cicatrici, ma la sua anima è pulita.
Un mondo marcio quello che ci viene raccontato da BRUNO MORCHIO,ma non riguarda solo la vita ufficiale di questi potenti, ma tutto intorno a loro è falso. come lo sono i
rapporti tra marito e moglie,tra madre e figlio etc etc.>
E sia pure brevemente, due sbandati alla fin fine, un investigatore in cerca di fortuna e una giovane donna costretta dalle circostanze a supplire all’incapacità di fare la madre
di una madre,uniscono i loro sforzi per un destino migliore, supplendo così all’incapacità di vivere e di amarsi degli altri, quelli c.d. “felici”. Pure loro cominceranno ad amarsi,
durerà poco quest’amore, poi la violenza del mondo li dividerà. Ma dopo trent’anni si ritroveranno e si potranno guardare negli occhi….
Un bel romanzo, ben scritto e ben costruito, con la tecnica del giallo una storia di caratteri e di eventi che fa tanto Italia anni ’80, suggestivo l’artificio di ….raddoppiare i Pagano
Una storia molto sentita da chi l’ha scritta, a volte vedete cosa si può ricavare da…..UNO SPORCO LAVORO
GIUSEPPE PREVITI