IL DON GIOVANNI, vivere è un abuso mai un diritto- di e con regia di FILIPPO TIMI
24 Novembre 2013” OSCURA IMMENSITA ” di MASSIMO CARLOTTO
15 Marzo 2014Cast: Saverio Marconi Gian Paolo Valentini regia di Gabriela Eleonori
Dice Eric-Emanuel Scmitt: I miei personaggi parlano molto, ma raramente dicono la verità…….Un testo deve disturbare, sollecitare lo spettatore di
questioni e di domande sulla rappresentazione e sul testo….Spesso gli spettatori mi trasmettevano le loro umane sensazioni su questa strana storia
d’amore.
La colonna sonora, da cui lo spettacolo prende il titolo, sono le Variazioni enigmatiche di Edward Edgar, con un motivo ambiguo, sfuggente, difficil-
mente catalogabile e che pertanto viene definito “enigmatico.
Il testo : due uomini a confronto. Un celebre professore, premio Nobel per la letteratura, vive solitario e lontano da tutti in una piccola isoletta disa-
bitata. Ci troviamo in Norvegia e in questa isola si alternano sei mesi di giorno a sei mesi di notte.
Il professore riceve la visita di un giornalista, che poi scopriremo giornalista non è, per una intervista. Il grande scrittore ha infatti appena pubblicato
un romanzo che non è altro che la raccolta di una lungo scambio di lettere d’amore, tra lui e una donna, dalle iniziali H.M., corrispondenza durata 15
anni. Helene è il nome della donna, è lei le vera protagonista della storia. Di lei sapremo che è stata la sua amante, ma anche la sua musa ispiratrice,
la ardente corrispondente delle sue lettere, la sua grande amica. Ah già, nel frattempo la donna si era sposata con un insegnante di musica.
Una personalità complessa, dalle diverse sfaccettature, la stessa persona ma che si presenta in forme sempre diverse, e su questa singolare realtà
i due uomini dibatteranno a lungo.
Ma chi era veramente Helene non lo sapremo mai. Essa è morto poco tempo dopo che si era sposata, e il marito, qui presentatosi come giornalista,
riordinando la sua corrispondenza ha trovato un pacco di lettere e ha deciso di continuare a vivere in lei, mantenendola in vita come amante e ispiratrice
del professore.
Saverio Marconi torna sulle scene e sceglie questo testi di Schmitt, che lui aveva conosciuto a Parigi avendo lavorato insieme alla edizione francese di
“Nine”. Saverio Marconi attore in ” Varazioni enigmatiche “, un testo in cui l’autore sembra voler dire che il rapporto tra gli essere umani è un qualcosa
di enigmatico, che può essere solamente intuito, similmente alle quattordici variazioni ricavabili su questa melodia. Una storia piena di colpi di scena,
con toni spesso drammatici, dove non mancano sentimenti e attimi commoventi, ma anche molta ironia e qualche punta di crudeltà.
Un lavoro già portato sulle scene tra gli altri da Glauco Mauri, e che Marconi ha scelto per il suo ritorno come attore, nei panni di quell’Abel Znorko, Nobel
inventato, un misantropo solitario e diffidente.
Un uomo che ha un suo fascino, che certamente un attore “vuole” fortemente fare, e si capisce quindi la scelta di Marconi, e sulla sua figura è modellata
la regia di Gabriela Eleonori, una regia intensa che privilegia questa sorta di match, che non si svolge su un ring, ma tra le poltrone di un salotto colmo
di libri, dove si beve molto e si parla assai. E ovviamente un match a due è tanto più bello quanto più bravi sono i due contendenti: grande l’interpretazione
di Marconi, che entra quasi fisicamente nel personaggio, facendone rivivere la strafottenza, l’indignazione, e anche la sofferenza via via che cangiano gli
stati d’animo.Ma bravo è stato anche Gian Paolo Valentini, mai sopra le righe, credibile nel suo tormento di uomo che pur di non perdere l’amata si adatta a
tutto.
Forse dopo tanto rigore ci si poteva aspettare un finale più netto, più riconoscibile, ma lo stesso Schmitt dice che per lui l’importante era trasmettere delle
sensazioni su una storia d’amore, e direi che in questo ci sono riusciti lui e i nostri attori.
GIUSEPPE PREVITI