” CAMBIARE LE OSSA ” DI BARBARA BARALDI- GIUNTI- 02-08-2022
2 Agosto 2022” LA CONDANNA DEI VIVENTI” di MARCO DE FRANCHI- LONGANESI- 14.O8.2022
14 Agosto 2022Questo libro racconta tutti i possibili delitti irrisolti in terra versiliese negli anni tra il 1970 ed oggi.Molti i casi ancora oggi alla
ribalta della cronaca nazionale, in alcuni casi si è pensato che nel tempo la verità potesse anche riaffiorare, ma poi non è accaduto.E puo’
anche accadere che alcuni di questi casi siano stati completamente dimenticati. Chi non ha mai dimenticato sono stati i parenti delle vittime,
defraudati della giustizia di vedere almeno puniti i colpevoli.
Vi sono stati omicidi di parroci, quasi tutti durante tentativi di rapine, come pure di anziani che vivevano soli e hanno resistito ai loro
rapinatori.Altri sono invece letteralmente scomparsi e i loro corpi non sono mai stati ritrovati.
Ci si riferisce spesso a eventi avvenuti in un’epoca in cui ancora non c’era internet, e quindi questi fatti ci sono stati riportati dalla
cronaca nera dei giornali o dai telegiornali.
Alla base della raccolta la volontà di testimoniare l’impossibilità di rendere giustizia, nonostante l’impegno dei magistrati, dei carabinieri,
dei poliziotti che si occupavano dei singoli casi.LOrenzini è stato il cronista che ha raccontato negli anni molti di questi fatti, recandosi
nei luighi dei delitti, seguendo l’evolversi delle indagini e dei processi, quando ci sono stati.
VERSILIA NOIRE (RACCOLTA DI 25 DELITTI ACCADUTI IN VERSILIA TRA LA FINE DEL ‘900 E I PRIMI ANNI DEL 2000) è in sintesi una raccolta di memorie
scritta da GIOVANNI LORENZINI, corredata dalle immagini di ALDO UMICINI,fotografo che curò i servizi per la stampa, che ci racconta di venticinque
delitti accaduti in Versilia, tra la fine del ‘900 e i primi anni del 2000.Autore, dunque, GIOVANNI LORENZINI, definito nella prefazione di Umberto
Guidi,”un cronista nato”, e poi anche un “cronista serio e onesto”,il che ovviamente non guasta.
Questo volume ci parla di delitti per lo più irrisolti ma anche di altri fatti in cui è rimasto un alone di mistero. Tutti casi avvenuti appunto in
Versili, casi in cui appunto il LOrenzini è sempre stato presente nella sua veste di cronista, il che gli consentiva appunto di essere sul luogo del delitto, di seguire le indagini degli investigatori e poi anche gli evengtuali processi.
UN vero e proprio catalogo degli orrori partendo da una serie di anziani, a volte anche massacrati per pochi spiccioli.per passare poi a persone
scomparse nel nulla. Ci sono pure i cadaveri di persone mai identificate.Molti infine i casi in cui non è mai stato trovato il responsabile.
GIOVANNI LORENZINI conquista il lettore con il suo stile giornalistico molto diretto ed essenziale, come è del resto tipico della categoria.
Certamente a leggere queste cronache verrà messo un pò in discussione il mito della Versilia e della provincia di Lucca “isole felici”. Semplicemente si puo’osservare che la Versilia è terra di bellezze e di turisti, attirando, specie in certi mesi dell’anno tante persone, e anche questo questo può portare a comportamenti criminosi.
Colpisce anche che ci siano tanti delitti impuniti, e anche questo contrasta con la immagine di isola felice. Del resto i dati ufficiali parlano
di una microcriminalità molto estesa,ma anche di fatti di cronaca nera spesso balzati con molta evidenza nella cronaca nazionale.
Si ricordano appena grandi storie del passato, dal rapimento e morte di Ermanno Lavorini alla storia della Circe della Versilia, a violenti scontri tra bande criminali per il controllo del territorio.Lo Stato con i suoi organi ha sempre risposto presente, dedicandosi alla soluzione di tutti questi casi, ma si sono anche tanti altri fatti, a loro avviso magari di secondaria importanza, in cui ci sono state morti violente, e a molte di
queste vittime non si è riuscito di dare giustizia. “Molte vittime e pochi colpevoli” osserva il nostro cronista.E in molti casi, pur se individuato il colpevole, è rimasto un senso di insoddisfazione sugli esiti conseguiti, a volte da parte degli stessi investigatori, oltre che
naturalmente delle famiglie delle vittime.
Un libro che vuole mantenere viva la memoria di quanto è accaduto, anche per dare sollievo ai familiari di chi è scomparso in maniera così tragica.
Più passa il tempo e più certe cose si dimenticano, ma il nostro autore vuole invece che la “memoria collettiva” resti viva, non si deve assoluta-
mente dimenticare.
Vi è un altro elemento su cui l’autore invita a riflettere, ovvero se studiamo questi casi ci accorgiamo che sovente i colpevoli sono persone
qualunque, normali, al massimo dei ladruncoli o degli sfaccendati, che però a un dato momento della loro vita si sono trasformati in feroci assassini, accanendosi contro i più deboli.
LORENZINI ci parla della “Banalità del male”, appunto perchè i colpevoli sono dei Signori Nessuno, irreprensibili per lunga parte della loro esi-
stenza, e poi improvvisamente capaci di progettare e realizzare le cose più turpi.
Importante è che chi racconta mantenga una “giusta distanza” da quanto è chiamato a riferire, non deve mai perdere l’obbiettività di giudizio e
quindi tenersi lontano dalle diatribe tra innocentisti e colpevolisti, come spesso accade nei casi di “nera”. Compito del cronista e’ raccontare
non interpretare o parteggiare.
Certo anche in questa raccolta non è facile a volte restare neutrali. Di fronte a un’anziana uccisa a bastonate, a due sorelle orribilmente
torturate, non è facile mantenersi obbiettivi, ma importante è chiuedere giustizia e non giustizialismo.
IN alcuni di questi casi i colpevoli non sono mai stati identificati, tra l’amarezza di parenti e amici delle vittime, e la scontentezza degli
stessi investigatori che vedono il fallimento dei loro sforzi.Lorenzini dice che tuttavia anche nei casi irrisolti si è a volta raggiunta la ve-
rità anche a distanza di anni, e quindi non bisogna neppure disperare per i casi narrati in questo volume.
Scritto con gli occhi e la scrittura scorrevole del cronista VERSILIA NOIRE e’un almanacco della memoria su casi di nera insoluti o che hanno
lasciato dei dubbi sullo scioglimento dei misteri, il tutto avvenuto in una Versilia versione “noire”.
GIUSEPPE PREVITI
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