” COSI’ E’ ( SE VI PARE ) DI LUIGI PIRANDELLO – REGIA DI MICHELE PLACIDO
16 Dicembre 2012RISCOPRENDO VECCHI FILM: “QUALCUNO STA UCCIDENDO I PIU’ GRANDI CUOCHI D’EUROPA ” DI TED KOTCHEFF – 1978
12 Gennaio 2013Chi legge romanzi gialli è ormai entrato in quel circuito magico che lega due tipi di arte, quella della cucina e quella del delitto. Tanti gli scrittori che nell’ammannirci omicidi, crimini, violenze ci hanno nel contempo gratificato di una vera e propria esaltazione della tavola e del cibo volendo anche creare un legame concreto tra il lettore e il personaggio di carta. L’intento è di creare
una sintonia totale, addirittura un’amicizia tra di loro e cosa meglio della tavola per cimentare appunto un’amicizia. Il desco è il punto d’incontro conviviale per eccellenza, poi possiamo aggiungere il piacere di cucinare, di assaggiare, d sperimentare.
Sull’argomento si sono sbizzarriti in molti, con vari libri o saggi sul fenomeno considerato, poi ci sono i tantissimi autori di gialli innamorati della cucina e del modo di cucinare.
Intanto si può osservare che gli scrittori devono conoscere i luoghi dove si svolgono le loro storie e naturalmente anche la gastronomia assume un ruolo importante nei loro romanzi.
Il commissario Maigret tanto per fare un esempio non rinuncia mai alla buona cucina, sia quella casalinga della signora Maigret sia quella della brasserie Dauphine di cui è cliente abituale.
Il cattivo per eccellenza Hannibal Hecter accompagna i suoi “cibi” preferiti con dell’ottimo Chianti di annata.
C’è tuttavia che vede una sorta di mistero in questa associazione tra giallo e cucina, tra cibi e delitti. Si rifanno alla storia del giallo per osservare che se questa identificazione è palese nei vari Nero Wolfe, Hercule Poirot, Jules Maigret per altri non funziona così. Da Holmes a Marlove sono in tanti che snobbano il cibo, addirittura i “duri” protagonisti dell’hard-boiled si nutrivano per lo più di bevande o mangiavano al volo in qualche tavola calda cibo scadente.
Soltanto negli ultimi decenni troviamo una lunga serie di investigatori che sembrano fissati con il buon cibo, il buon vino, insomma sembra essere sorta una crociata contro “il cibo da spazzatura dei poliziotti” (o meglio dei polizieschi….).
Ecco allora che numerosi libri si sono occupati , per adoperare dei paroloni, del “food noir” o dei “culinary mysteries”. La verità è che parlare di cucina, di pietanze, di tavola nella nostra era “vende” e così oggi televisione e libri lasciano un largo spazio a cuochi ed esperti di gastronomia.
In generale tutti mangiamo, tutti abbiamo delle preferenze o dei gusti personali che ci contraddistinguono.
Se torniamo alla letteratura gialla il protagonista di una storia di genere deve essere riconoscibile per la sua bravura nel risolvere i casi ma deve possedere anche delle caratteristiche sue proprie, ecco allora il ruolo importantissimo del cibo. Così il commissario Montalbano ama la buona cucina del trattore Calogero o della sua Adelina. Nero Wolfe invece compie delle grandissime abbuffate. Maigret accompagna con la birra i suoi pasti, Pepe Carvalho ama cucinare cibi complessi. Il commissario Bordelli frequenta trattorie tipiche famose per i cibi genuini alla fiorentina, quando non si improvvisa cuoco lui stesso. Il commissario Soneri ha la sua tavola preferita in una trattoria di Ferrara.
Un’altro elemento da evidenziare sta nel rapporto tra la ricetta per un omicidio e la ricetta per una buona pietanza. Cioè come si hanno menù ideali di ricette per un delitto, così negli stessi libri troviamo menù di ricette per cucinare delle eccellenti pietanze.
Ma c’è dell’altro in questo legame tra omicidio e cibo, qualcuno ha visto un connubio tra l’ammazzare un volatile per cucinarlo e ammazzare una persona per procurarsi i soldi necessari
all’acquisto del volatile. Montalban ha detto : ” L’arte culinaria è una maschera di morte. Per mangiare,bisogna ammazzare”.
Rapporto quindi estremamente complicato quello tra giallo e cibo. Va aggiunto che in molti casi l’interessamento dell’investigatore per il cibo va oltre la figura del buongustaio e dell’amante della buona tavola. E’ per lui una forma di nobilitare il proprio ruolo in una vita che attorno a lui è squallore e violenza, oppure si abbuffa in reazione a un mondo che non comprende più.
E dire che sino agli anni ’30 del secolo scorso gli investigatori erano per lo più anoressici, inappetenti, o quanto meno non appezzavano la buona tavola. Tipi così ci riportano a Sherlock Holmes, il cavaliere Dupin, Philo Vance, e si arriva appunto al 193o circa. Questi uomini lottano contro il male, e il cibo non sembra essere nei loro pensieri (o in quello dei loro autori…..).
IL primo goloso che troviamo nella storia del gialle è l’Hercule Poirot di Agatha Christie, piccolo, grassoccio e naturalmente buongustaio. C’è poi il grassone Nero Wolfe di Rex Stout, una delle sue avventure Alta cucina (1938)lo vede alle prese con una convention di grandi cuochi.
Dopo la serie dei detective inappetenti ma grandi bevitori di oltre Oceano ecco che il commissario Maigret di Georges Simenon inaugura la serir dei poliziotti “normali” con una casa, una moglie che sa cucinare molto bene, anche se poi il lavoro lo porterà spesso a mangiare fuori casa. Ma importante è sottolineare la creazione non del superuomo ma di una figura in cui
tutti possono riconoscersi.
Da allora è trascorso molto tempo ma il binomio giallo/cibo si è sempre più consolidato attraverso e i romanzi veri e propri e le pubblicazioni che trattano questo particolare problema.
Per vostra conoscenza ne diamo un breve esempio.
Anne Martinetti-Francois Riviere: Creme & Crimini-Le ricette deliziose e criminali di Agatha Christie- (Sonzogno)
Rex Stout : Il manuale di cucina di Nero Wolfe- (Sonzogno)
Manuel Vazquez Montalban : Ricette immorali- Feltrinelli
Manuel Vazquez Montalban : Le ricette di Pepe Carvalho- Feltrinelli
Elisabetta Bucciarelli : Happy Hour- Mursia
Roby Paglianti: : Spaghetti e delitti- Laurum
Manetti & Sorbini: : Crimini di gola- Zefiro
Salvatore Gelsi: A tavola con Hitchcock Film e ricette di un gran gourmet- Tre lune edizioni
Maurizio Gelati : Il delitto è servito- Leone verde editore
Stefania Campo: I segreti della tavola di Montalbano- Leone Verde editore
Guido Guerri Guerrera: A tavola con Maigret- Intrighi e Intingoli- Leone Verde editore
Laura Vignali: Vendette in cucina- Atelier edizioni
AA.VV.: Il delitto è servito- Gambero rosso
AA.VV. : Il gusto del delitto- Leonardo
AA.VV. : Giallo panettone- Mondadori
AA.VV.: Menù in giallo- Atelier edizioni
Chiaramente esisteranno altre pubblicazioni sul tema, alla vostra buona volontà segnalarcele.
GIUSEPPE PREVITI