VERSO LA SETTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL GIALLO DI PISTOIA: PICCOLA STORIA DELLO SPIONAGGIO NEL TEMPO
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26 Gennaio 2017Nell’ultima parte del 1500 l’Inghilterra viveva un periodo difficile, complotti interni e esterni minacciavano il Paese, si
vedevano traditori ovunque, c’era il pericolo che l’Inghilterra potesse cadere nelle mani della Chiesa Romana.
Almeno così la pensava il responsabile della sicurezza della regina Elisabetta, sir Francis Walsingham, primo segretario
della Regina. La voleva indurre a agire contro i supposti nemici, pur se Elisabetta era festeggiatissima dal suo popolo.
Il contrasto più forte era con i cattolici che non l’accettavano come capo supremo della Chiesa. Naturalmente anche tra
di loro non mancavano coloro che erano per le maniere forti e che pensavano a una congiura contro la sovrana.
Walsingham era profondamente protestante, ai tempi del cattolicesimo riportato nell’isola dalla regina Maria aveva preferito l’esilio, ma era anche stato negativamente colpito dalle persecuzioni e dei massacri dei protestanti.
Una volta tornato in patria e al servizio della Regina mostrò grande abilità nel reclutare persone all’interno della comunità cristiana, creando una rete di spie assai effici diente. Molti personaggi di rilievo furono inseriti nei servizi se-
greti chi per fede, chi per profitto o voglia di potere. Molti informatori venivano inseriti nelle carceri per vedere di
carpire segreti ai detenuti cattolici. Altri divennero delatori per poter salvare la propria famiglia o per paura di essere giustiziati.
Ci fu un giovane prete che tradì Maria Stuarda regina di Scozia, cattolica, convincendola che poteva mandare delle
lettere senza che cadessero in mano ai suoi carcerieri.
Anche il famoso commediografo Christopher Marlowe fu annoverato tra le spie al servizio di Whalsingham.
NelLa casa londinese dello stesso Whalksingham furono trovati elenchi dei cattolici ostili al regime, codici cifrati
e strumenti per l’identicazione, inchiostri invisibili e altri mezzi operativi per attività spionistiche. Aveva anche compiti
importanti nelle fortificazioni delle città e dei porti e si interessò anche del ministero che si occupava delle ” terre
sconosciute”.
Il rapporto con la Regina fu abbastanza difficoltoso, ma lui si dedicò sempre con grande impegno alla protezione e
alla sicurezza della sovrana. Ne si peritò di decidere in sua vece come nel caso della condanna a morte di Maria Stuarda,
lui era contrario alle esitazioni di Elisabetta.
Oltre che proteggere materialmente Sua Maestà si occupò attivamente della politica estera del Regno, lui era per un
comportamento sempre di attacco, mai di attesa e spesso si trovò in disaccordo con la Regina e gli altri consiglieri.
Nessuno raccolse la sua eredità, la rete di agenti fu dispersa, comunque il suo compito di assicurare la salvezza di
Elisabetta, che gli sopravvisse, era stato compiuto e lui si spense in pace con se stesso.
GIUSEPPE PREVITI