” OSERVATORE OSCURO” di BARBARA BARALDI- GIUNTI
28 Maggio 2018“LA FABBRICA DELLE STELLE” di GAETANO SAVATTERI – SELLERIO
1 Giugno 2018- Una raccolta di racconti ci viene proposta da Ruggero Perugini, un lungo passato in polizia,racconti appunto riferiti al servizio in questura
o in operazioni di intervento. Sono racconti dove non vengono narrati fatti importanti o inchieste eclatanti. Qui si parla di vita d’ufficio del
mestiere di poliziotto, quindi di poliziotti, ladri, rapinatori, visti nello svolgere della loro normale vita quotidiana. Sono piccoli fatti, ci sono piccoli personaggi, magari niente che passi sulle prime pagine dei giornali, ma queste storie “minime” cantano la vita che è composta di
tanti tasselli, ora belli, ora brutti. E naturalmente in queste storie si coglie l’amicizia, la simpatia,la fraternità, la solidarietà, lo spirito di
colpa.
Piccole storie in cui l’autore trasporta tutto il suo amore anche perché magari anche seriportati con altri nomi si tratta sempre di persone
che hanno condiviso con lui parte della vita. E tutti gli episodi narrati sono avvenuti realmente, ma tutto è tratteggiato con simpatia e leggerezza,e anche con una nota non tanto nascosta di compiacimento.Tanti si sono chiesti, specie da giovani o giovanissimi,cosa avrebbero voluto fare da grandi.Tra le tante professioni vagheggiate c’è quella del poliziotto, molti giovani sono rimasti affascinati dalla possibilità di conoscere la legge, per applicarla,farla rispettare o anche per difen-
dere i più deboli.
Quella di fare nella vita il commissario di polizia non è certo una scelta casuale, ci vuole una sorta di “vocazione”, in molti casi c’è una certa
ereditarietà, in altri c’è il culto dello stato. E questo nonostante una vita in un certo senso stressante, lavoro senza orari, faticoso, anche pe-
rocoloso, ma appagante per chi lo fa perché concorre a creare una società moralmente più sana e più giusta.
Ruggero Parigini con Volevo fare il conmissario capitalizza la sua vita di poliziotto ricordandone tanti episodi, raccontando tanti personaggi, il tutto raccontato ora in prima ora in terza persona, ma mai scegliendo persone o cose famose,Il suo è piu’un diario di
eventi, di giornate con i colleghi, di rapporti con loro, di nottate passate insieme. Tanti ritratti disegnati con garbo, e quel che più conta,
con amore, nostalgia, il che rende la lettura più piacevole e più sentita.
Il nostro autore da una spiegazione abbastanza originale del perché lui è entrato in polizia.
Nel mondo ci sono tante cose che ci circondano, cose che magari eccitano il nostro senso di avventura, c’è anche chi sa raccontare gesta
che non ha mai eseguito ma che le racconta come se le avesse fatte veramente. E’il dono di riuscire a ” farcelo credere”.Chi non conosce Emilio Salgari, uno dei più grandi narratori di avventure, di piraterie, di mari e luoghi esotici, eppure non aveva mai lasciato la sua Italia.
A tutti piacciono immensamente viaggi, avventure, magari c’echi crede che esistono alberi del pane che sfornano sui…rami
pagnotte e sfilatini. Ma cosa sarebbe la vita se non si riuscisse ” a dare al pane quotidiano sapore di avventura”. Ruggero Pari-
gini confessa che le avventure lo hanno sempre intrigato, per lui compiere una indagine significa sempre intraprendere un viaggio
e trovare un nuovo mondo da scoprire.
Volevo fare il commi9ssario è composto da undici capitoli, o meglio da undici storie, parte autobiografiche, parte riferite a altri protagonisti. Molto spazio è dedicato a chi svolgeva il servizio di notte , quando è facile incontrare personaggi anche singolari. - Perugini si diverte anche a sottolineare tic e manie dei suoi colleghi. Intendiamoci, non inganni il tono volutamente leggero di
alcuni passaggi, qui abbiamo dei professionisti che compiono il loro lavoro impegnativo e anche pericolos, e il narratore è il primo
a darne pubblico atto.
GIUSEPPE PREVITI