” BLANCA E LE NINAS VIEJAS” DI PATRIZIA RINALDI- edizioni e/o
26 Maggio 2022” UN VOLO PER SARA” DI MAURIZIO DE GIOVANNI- RIZZOLI- 31.5.2022
31 Maggio 2022Argentina, anno 1977. Il Paese sta vivendo un periodo assai difficile, schiacciato com’è dalla feroce dittatura militare. In questo contesto si intrecciano le storie di sei
personaggi, scandite dagli struggenti tempi del tango. Uno studente universitario partecipa alla lotta clandestina contro il regime e scappa oltre i confini. Una madre
disperata cerca la figlia scomparsa, un ragazzo si vede privato della propria identità, un tanghero da strada va in cerca di conquiste, un console che si mette al servizio dei
perseguitati. Tutti questi finiranno in qualche modo per ritrovarsi, per “tornare” accomunati da un passato che in qualche modo li lega.
Tutto ruota intorno a Martina,una bella ragazza bionda, elegante, di buona famiglia, assai tranquilla, finché non avverrà un incontro che la sconvolgerà e che culminerà nella
sua scomparsa, senza mai più essere ritrovata. Nessuno ne saprà mai niente, ne i genitori, ne i compagni di università, né l’amante nè il console a cui si era rivolta per aiuto.
Sullo sfondo la Buenos Aires sotto il giogo dei militari, apparentemente indifferente, pur se i germi della ribellione covano nell’aria.
Passioni, amori ideali, violenze, sofferenze….
Sotto la dittatura militare sempre più feroce molta gente scompare a Buenos Aires, basta essere tacciati di “sovversivismo”. Una sera non torna a casa Martina, 20 anni, una bella ragazza che frequenta l’università. amici da sempre nel suo Corso, ma un giorno ha un incontro che le sconvolgerà la vita, inizia una relazione con un ragazzo di strada, un “tanghero”, intanto le “squadre della morte”spopolano per la città, e così di lei, come di molti altri, non si saprà più niente.
Con Volver Silena Santoni, scrittrice fiorentina, affronta l’argomento dei desaparecidos , con una storia con più protagonisti, al centro di tutto c’è Martina, una ragazza che scompare nel nulla, e che noi impareremo a conoscere attraverso le voci e i ricordi di chi l’ha conosciuta, amata, frequentata. Un romanzo molto intenso, una sorta di “giallo-
storico” che apre uno squarcio su un periodo di cui, qua in Italia, non si è parlato mai troppo, sia perché erano i tempi della P2, con Licio Gelli grande amico del generale Varela,
che rappresentava il potere, ma in verità neppure la sinistra se ne occupò più di tanto.
Si riesce, attraverso la storia dei protagonisti del romanzo, a ricostruire un periodo di cui ancora oggi si conserva in Argentina un ricordo che sconvolge, e certamente non si può fare a meno di chiedersi come è possibile che la gente abbia accettato supinamente le angherie e le violenze del potere, ma del resto gli stessi interrogativi si possono avanzare quando si parla del fascismo, del nazismo, del regime dittatoriale in genere.
Molti i personaggi che si incontrano in questa storia,, piena di crimini orribili, e così la Santoni ci fa pienamente rivivere la storia dell’Argentina. Tanti scomparsi, giovani e no,le reazioni dei familiari,, la mancata solidarietà neppure “morale” di chi vide quanto accadeva e si voltò dall’altra parte, o addirittura ci si approfittava di quanto accadeva, come
nel caso delle coppie “sterili” che “adottavano” i neonati sopravvissuti, convinti di aver compiuto un’opera pia. E così conosceremo Franca, la madre di Martina, che troverà sollievo al suo dolore, frequentando le mamme e le nonne di Plaza de Mayo. Franca è l’emblema del dolore di una donna che ha perso la figlia, e che si batte per sapere che fine
ha fatto, e che riesce a trovare una qualche consolazione nel ritrovare il nipote, Martina si scoprirà che era incinta. Ma anche qui la realtà non è mai indolore, perché viviamo anche il travaglio di questo giovane che improvvisamente si trova a dover giudicare quelli che credeva fossero i suoi genitori, e quindi pur non accettando del tutto la figura
della nonna materna, non vorrà più continuare a vivere con coloro che non gli avevano raccontato la verità.
Non mancano i personaggi positivi, uno è il console italiano Campolmi(ispirato a una figura vera) che tanto farà, a rischio della sua vita, per far venire in Italia tanti che erano
entrati nel mirino della polizia segreta, e va detto che il personaggi0 reale ha aiutato di buon grado la nostra autrice nella ricostruzione di quei fatti.
Tra i pregi di questo romanzo il ritmo narrativo e anche il come è stato costruito, la storia è raccontata andando avanti e indietro nel tempo, mostrandoci i vari punti di vista di chi l’ha vissuta. All’inizio abbiamo parlato anche di “giallo”, certamente Silena Santoni ha “raccontato” una storia, molto intensa,ricca di colpi di scena e di suspense, e in questo
c’è molto riferimento alla letteratura gialla, che del resto è la chiave ideale per svelare il mistero della scomparsa di Martina.
Viviamo in tempi in cui le dittature continuano a voler passare per lecite e libertarie, e questo tema appare anche in Volver di Silena Santoni, troppa indifferenza favorisce la presa di potere e la sopraffazione di chiunque provi ad alzare la testa. L’autrice ce lo ricorda ambientando la sua storia nell’Argentina dei Generali, che godettero dell’indifferenza di tanti, e della dabbenaggine, più o meno interessata, di molti altri. Tra il 1976 e il 1981 un duro regime, guidato con pugno di ferro, fece scomparire migliaia di persone,svanite
nel nulla, come del resto Martina, una delle protagoniste del romanzo. La trama diventa ancora più credibile perché non si limita a riferimenti d’uso, ma arriva a creare una storia dai molti spunti reali, anche perché l’atmosfera che si viveva in quell’Argentina la riviviamo nelle pagine del romanzo, che da la sensazione di raccontare una storia plausi-
bilmente vera, oltretutto raccontata a volte in prima persona, altre in terza, sempre con l’intenzione di raccontare come si affrontava o come si subiva la vita, e le voci di questi
personaggi si interagiscono nel tempo, evidenziando anche le eventuali ricadute.
Personaggi forti e ben definiti, dal tanghero a Franca la madre che ha perso una figlia ,al console che agisce rischiando la vita per gli altri. E’un continuo via vai tra verità e
falsità, tra ricordi e speranze, tra il racconto e la fiction, tra l’indifferenza e l’agghiacciante realtà. E con un’avvertenza, godetevi il finale, oltretutto inaspettato (ma anche
questo in sintonia con il trascorrere della vita….).
GIUSEPPE PREVITI