“CHARLIE CHAN E IL CAMMELLO NERO ” di EARL DERR BIGGERS-POLILLO EDITORE
5 Maggio 2016” MORTE IN SALA D’ATTESA ” DI MILTON PROPPER- POLILLO EDITORE
11 Maggio 2016Un individuo gracile e male in arnese, avvolto in un lungo cappotto nero. si aggira per Amburgo, e Melik, un giovane immigrato turco, se lo vede
capitare spesso tra i piedi.Dopo l’ 11 settembre anche la vita dei giovani musulmani in Germania non è delle migliori, lui è una promessa della boxe
ma è ancora in attesa di regolirazzare la sua posizione nel paese che lo ospita e quindi non vuole mettersi nei guai.Ma sua madre, Lejla, considera
un loro dovere aiutare un compagno di fede e così decidono di aiutare e ospitare il giovane straniero.
Questi dice di chiamarsi Yssa Karpov e sarebbe un profugo ceceno fuggito da un carcere russo e entrato clandestinamente in Germania vuole studia-
re medicina. Confida nell’aiuto del nchiere Tommy Brue,uno scozzese trapiantato in Germania e proprietario di una banca. Brue ignora chi sia il
giovane, il ragazzo però è in possesso di una parola d’ordine che ridesta un antico passato, Sarà una giovane avvocatessa, che fa parte di una associa-
zione assistenziale che aiuta gli immigrati e che appunto si occupa di Yssa, a contattare il banchiere. Ma la parola in codice riporta d’attualità un traf-
fico di denaro sporco proveniente dall’Unione Sovietica., che il padre di Yssa faceva arrivsre ad Amburgo.. cosicché ingenti capitali erano stati trasferiti in Germanian dal padre di Yssa, uno spietato colonnello dell’Armata Rossa.
Ma chi è veramente Yssa ? A lui sono interessati i servizi segreti di mezzo mondo,Tedeschi, inglesi, americani operano apparentemente di concerto
anche se poi gli interessi e le aspettative degli uni e degli altri non coincidono, Così facciamo la conoscenza di Gunther Bachmann, capo di una sezione dei Servizi segreti tedeschi, il prototipo ideale di chi non può essere altro che una spia, ma nello stesso tempo si rivela un uomo carismatico e giusto.
Abbiamo visto casualmente in una serata televisiva che si annunciava poco stimolante ma che poi grazie allo zapping si è rivelata tutt’altro, Infatti
abbiamo scoperto La spia-a most wanted man, l’ultima apparizione ciunematografica di quel grande attore che fu Phlipp Seymour Hoffman. E
qeusto ci ha permesso di risalire al romanzo che gli ha dato origine, Yssa il buono, scritto da John Le Carré nel 2008. In realtà il titolo originale
era A most wanted man, la tradizione italiana è più fantasiosa, anche se poi il titolo italianjo non è del tutto fuori luogo.
Con questa opera Le Carré, uno dei maestri della letteratura di spionaggio, ha dovuto, almeno apparentemente, lasciare i temi a lui preferiti, ovvero
la guerra fredda, per occuparsi della mimaccia del terrorismo islamico dopo l’11 settembre.
Abbiamo detto ” apparentemente” perché se è allargato e cambiato il fronte del terrore non sono certo cambiati i personaggi di contorno a queste vi-
cende.Infatti sullo sfondo di ogni scenario non mancano mai i srvizi siano ora americani, siano ora europei.E come sempre entrano nelle singole storie
tante persone normali che nella maggior parte dei casi diventano delle semplici pedine in un gioco più grande di loro.
Qui si rinnova lo scontro tra i capi delle varie Agenzie, tutti tesi a difendere la propria posizione, mentre un’avvocatessan idealista e un banchiere in
crisi sono la loro controparte. I due vogliono proteggere un singolare immigrato che si è affidato a loro con il sogno di diventare un medico, ma le au-
torità lo ritengono un pericoloso terrorista. Storie private e pubbliche si intrecciano, tutto è descritto in questo romanzo. Da una parte la vita privata
del banchiere e della ragazza, dall’altra incontri segreti, azioni di spionaggio, intrighi di palazzo.
Grande esperto della situazione politica mondiale e del ruolo dei servizi segreti, John Le Carré tocca temi fondamentali con una storia molto attuale
e assai emozionante, dove si parte dallo sblocco dei capitali accumulati dagli oligarchi sovietici per passare ai temi dell’immigrazione, con le difficoltà
di identificare chi arriva, e con la necessità di tutelare anche queste persone.
Nel libro un altro tema importante riguarda le c.d. ” colpe dei padri”, padri che possono essere ufficiali russi avidi di potere e di denaro o banchieri
d’assalto senza nessuna etica morale di fronte all’afflusso di denaro. Ma come di comporteranno i figli quando scopriranno questi tesorui “sporchi “?
Le Carrè ha ambientato la sua storia a Amburgo dove appunto si incrociano i destini dei figli di cotanti padri, un banchiere e un uomo in fuga.Intorno
a loro gli uomini dello spionaggio, siamo nel 2007 ma Le Carrè ma certe figure non sono altro che gli eroi che il nostro autore ha onorato ai tempi
della Guerra Fredda. Del resto Amburgo sembra il luogo ideale per certe ambientazioni, con un porto crocevia di tante destinazioni, e poi Amburgo
è anche la città da cui sono partiti i terroristi che sferrarono negli Stati Uniti il feroce attacco dell’11 settembre.
Una vicenda ricca di suspense, scritta con la consueta maestria, dove vengono mossi con ls consueta abilità una serie di personaggi che animano
questa sorta di ” commedia umana” o forse sarebbe meglio dire di questa ” tragedia umana”.
Incontriamo una famiglia turca che da tempo vuve in Germania, ma che non ha dimenticato i propri doveri di ospitalità e di amore verso un proprio
correlegionario, ci sono poi gli idealisti che grazie a un mal gestito complesso verso quelle che considerano le nefandezze della società occidentale aiutano gli immigrati però non chiedendosi chi sono e cosa volgiono, diremmo che non sono i migliori giudici. E del resto il personaggio dell’avvocatessa Annabel, una paladina dei diritti umani è forse quello più discutibile. Rampolla di una ricca famiglia e appartenente anch’essa all’ap-
parato giudiziario, Annabel contesta tutto questo, sceglie di assistere i paria della società, ma in questa storia la vediamo troppo coinvolta e con repentini cambiamenti di posizione, non sempre comprensibili.
Ci sono poi gli apparati delle varie Intelligences, assai credibili pur se le figure sono troppo radicalizzate, o troppo buoni o troppo cattivi…
L’Islam è ormai nel cuore dell’Europa, c’è anche la variante cecena, vengono fronteggiati dai Servizi dell’Occidente, che poi sono fatti di uomini di
estrazioni e origini diverse e anche di sensibilità differenti. Gli americani non cercano il dialogo, vogliono colpire, probabilmente hanno desiderio
di vendicarsi e tra i tanti pesonaggi che si occupano di Yssa saltano fuori gli opportunisti, pronti a salire sul carro del vincitore.
Spicca il personaggio di Gunther, un soilitario, che però sa cosa si deve o si dovrebbe fare per neutralizzare o quanto meno rendere meno tragico
il pericolo. Lui procede a piccoli passi, scandaglia, interroga, valuta, fa pedinare i sospetti, e non parte mai dal presupposto che Yssa sia un buono
o un cattivo soggetto o che il banchiere, come tutti i banchieri, incarni tutti i mali del mondo.
E’ un romanzo dove quasi volutamente si vogliono oscurare tutte le certezze o quasi e accontentarsi dei dubbi. Il libro vuole essere letto, non man-
cano anche spunti divertenti, ma ‘attrazione maggiore è questa atmosfera un po’confusa, ma d’altra parte le spy-story vivono di questo….
GIUSEPPE PREVITI